Il valore del ricordo, della memoria. Il dovere morale di trasmettere il passato, come esempio del punto più basso mai toccato dall’umanità, in particolare ai giovani e a tutti coloro che non hanno vissuto direttamente quella tragedia, attraverso testimonianze scritte e visive o attraverso il racconto diretto dei pochi sopravvissuti.


La provincia viterbese si appresta a celebrare il Giorno della meemoria, istituito dal Parlamento italiano nel 2000 per ricordare il 27 gennaio 1945, giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa sovietica liberarono i sopravvissuti internati nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau in Polonia. Il 27 gennaio si celebra, quindi, la data in cui l’orrore più grande del secolo breve venne svelato al mondo, e si celebra soprattutto l’esigenza di rafforzare la memoria collettiva affinché ignominie come la Shoah non si ripetano mai più.


In tutti i paesi della Tuscia, dicevamo, sono in fase organizzativa le iniziative per ricordare la Shoah. Partiamo da
Civita Castellana
, dove sono diverse le iniziative messe in campo dall’amministrazione Giampieri per domani. Si comincia alle ore 9 con la deposizione di una corona commemorativa in piazza martiri delle Fosse Ardeatine. Alle 9,30 nell’aula magna degli istituti “Midossi” e “Colasanti” alla presenza delle istituzioni e degli studenti si terranno la proiezione di filmati sulla testimonianza di Alberto Sed, sopravvissuto ad Auschwitz e cittadino onorario di Civita Castellana, e la lettura di brani della sua biografia, a cura dei ragazzi frequentanti i due istituti. Ci sarà, poi, da remoto anche l’intervento del generale dell’Arma dei Carabinieri Roberto Riccardi, autore del libro “Sono stato un numero – Alberto Sed racconta”. Al termine di questi eventi si terrà poi l’inaugurazione della mostra (l’esposizione sarà visitabile fino all’8 febbraio) dal titolo “1938 – Vite spezzate”, con opere esposte presso l’aula magna degli istituti “Midossi” e “Colasanti”, a cura della Fondazione Museo della Shoah di Roma.


Alle 10,30 presso la biblioteca comunale “Enrico Minio” si terrà l’iniziativa “Parole della memoria”, mostra bibliografica con selezione di volumi sulla Shoah, visitabile fino all’8 febbraio. Le celebrazioni del giorno della memoria si chiudono con il concerto, in programma alle ore 11, della banda musicale della polizia di stato presso la sala Cicuti dell’istituto comprensivo “XXV aprile”.


«È attraverso il ricordo e la memoria che si aiuta la formazione e la crescita della coscienza dei giovani che potranno così essere a loro volta portatori di conoscenza e valori di tolleranza verso le generazioni future, per non dimenticare mai le vittime dell’Olocausto – commenta il sindaco Luca Giampieri -. Per questo abbiamo, come ogni anno, voluto celebrare il 27 gennaio con una serie di eventi che onorino la memoria di chi fu vittima di quell’orrore e che aiutino anche a rafforzare la coscienza collettiva e la visione di tutti noi di una società più giusta, tollerante, rispettosa e inclusiva».


Trasferiamoci a
Nepi
, dove la sezione Anpi di concerto con l’istituto di istruzione superiore Ulderico Midossi, proporrà agli studenti, venerdì 27 gennaio, per tramite della professoressa Giovanna Montella, docente del dipartimento di scienze giuridiche dell’università La Sapienza, una riflessione sul tema: “27 gennaio 1945 giorno della Liberazione dei sopravvissuti dal campo di sterminio di Auschwitz. Conoscere ed attuare la Costituzione perché quanto avvenuto non accada mai più ed insegni a vivere nella Pace, nella democrazia e nel rispetto di ogni essere umano”.


L’incontro si svolgerà dalle 9,30 all’auditorium diocesano Doebbing.


La docente Letizia Pompa, coordinatrice di istituto, introdurrà l’incontro, il sindaco Franco Vita interverrà portando il saluto istituzionale della città di Nepi, Antonella Litta, componente del Direttivo della sezione Anpi di Nepi e del comitato provinciale Anpi di Viterbo illustrerà brevemente la legge che ha istituito il giorno della Memoria, seguirà quindi la relazione di Montella.


E’ previsto al termine della relazione anche uno spazio per le domande e gli interventi degli studenti e dei docenti.


«In questo ultimo anno segnato dalla guerra anche in Europa, con il sanguinoso conflitto purtroppo ancora in corso tra l’Ucraina aggredita e la Russia paese aggressore, e dopo tre anni di pandemia da SarsCov2-Covid-19, che ha svelato tutta la fragilità e la precarietà sanitaria, economica e sociale anche del nostro Paese - si legge nella nota della sezione Anpi Emilio Sugoni - è necessario che la celebrazione del giorno della Memoria sia occasione di una più profonda ed articolata riflessione soprattutto per i più giovani e quindi più distanti anagraficamente dai quei tragici eventi».


Anche
Vasanello
, infine, celebra il 27 gennaio. «Per le celebrazioni della giornata della Memoria, alle 17,30, il Comune nella biblioteca comunale ospita la presentazione del libro “Il fratello minore. Il mistero di Ettore Barzini, ucciso a Mauthausen” di Andrea Barzini (Solferino edizioni)», si legge nel comunicato dell’amministrazione. Dialoga con l’autore il giornalista Domenico Cacciola, intervengono Dominga Martines assessora alla Cultura e Igino Vestri sindaco di Vasanello.


Che fine ha fatto Ettore Barzini, figlio del celebre giornalista Luigi Senior e fratello di Luigi Junior? Perché in famiglia nessuno ricorda la sua morte nel campo di concentramento di Mauthausen? A dare una risposta all’enigma è il nipote Andrea, in un intenso racconto personale che è anche un capitolo di storia italiana attraverso le vicende di una famiglia eccentrica e di due fratelli molto diversi tra speranze e guerre, amore e morte, fascismo e aneliti di libertà. In queste pagine s’incrociano il declino di un padre compromesso col regime, la carriera ambiziosa di un figlio al
Corriere della Sera
, e la vicenda dell’altro figlio, Ettore, agronomo solitario, cresciuto tra Italia, America e l’amata Somalia. Ma sono vite destinate a non incontrarsi mai, se non nella guerra che i primi due vissero da reporter e che il terzo decise di vivere con spirito di giustizia, a rischio della propria vita. Un travolgente romanzo autobiografico. Un viaggio tragico e ironico attraverso tre generazioni in cui l’autore, con l’aiuto di lettere dimenticate, ricerche d’archivio e incontri sorprendenti, riscopre la figura di uno spirito libero nato nella famiglia sbagliata.


©RIPRODUZIONE RISERVATA