Aspettative deluse, ieri mattina, a Palazzo del Pincio dove si è svolta la conferenza dei servizi sul progetto definitivo legato alla realizzazione del Marina Yachting al porto storico e presentato da Roma Marina Yachting, joint venture tra Port Mobility e Porti di Monaco. Quella che sarebbe dovuta essere la seduta conclusiva della conferenza dei servizi attraverso la quale dare finalmente l’ok al progetto - il cui procedimento si è aperto nel 2015 - è stata infatti aggiornata a trenta giorni. Ancora un mese di tempo infatti, quando sembrava ormai che tutti gli ostacoli fossero superati. A dicembre era arrivato infatti il parere favorevole da parte della Soprintendenza, seguito dall’atteso via libera da parte del Ministero della Cultura che si è espresso in modo favorevole circa l’ammissibilità alla deroga alle norme paesaggistiche vigenti delle norme del Ptpr per l’approdo turistico che sorgerà all’ombra del Forte Michelangelo. Un progetto, si leggeva, che “rispetta quelle che sono le valenze archeologiche, architettoniche e paesaggistiche del sito, inserendosi con poco impatto in un contesto fortemente rimaneggiato dagli interventi precedenti, permettendo contemporaneamente di valorizzare quanto rimane sia dell’impianto portuale romano sia delle strutture di epoca moderna, di cui si è richiesto in ogni caso la tutela e la valorizzazione”. Eppure ieri nuovi dubbi e prescrizioni sono state messe sul tavolino, legate a quanto pare al materiale che dovrà essere utilizzato per i fabbricati a servizio del Roma Marina Yachting. Perplessità emerse soltanto ieri, nonostante il dialogo in corso per mesi tra i diretti interessati. Ancora un mese d’attesa, quindi. Un altro mese perso per un progetto c he rappresenta un’occasione di sviluppo da circa 24,6 milioni di euro, 12 dei quali destinati a dislocare i servizi tecnico nautici presenti al molo San Teofanio e 1,8 milioni per il restauro e la valorizzazione del molo del Lazzaretto e del fortino di San Pietro. Bisognerà capire adesso che tipo di prescrizioni sono state legate al progetto, quanto tempo ci vorrà per chiarire la questione e cercare di accelerare per il procedimento che si sarebbe potuto chiudere ieri, dopo anni di attesa, e che invece si trova fermo di nuovo ai box.