MONTALTO DI CASTRO – Tragica scoperta da parte dei carabinieri che ieri sera hanno rinvenuto i resti di un corpo umano, a terra lungo la strada Aurelia, all’altezza del chilometro 113 nel territorio del comune di Montalto di Castro, in direzione nord, verso Grosseto.

Difficile stabilire i connotati dei resti che, da una prima sommaria ispezione, farebbero supporre si sia trattato di un uomo investito.

Sul posto sono intervenuti, oltre ai carabinieri e ai sanitari del 118, anche i tecnici Anas e i vigili del fuoco del distaccamento di Tarquinia.

Da stabilire a quando risalga quello che avrebbe tutti i connotati per essere definito un incidente che dovrebbe essersi verificato nelle ore precedenti al ritrovamento.  Secondo quanto ricostruito l'incidente sarebbe avvenuto intorno alle 18,30. L'uomo, forse un operaio straniero che non ha fatto rientro a casa, sarebbe stato investito da un'auto lungo il ciglio della strada e poi travolto da altri veicoli.

Ieri sera i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per diverso tempo per recuperare i resti del corpo per le necessarie operazioni di polizia mortuaria.

I carabinieri, giunti sul posto, hanno subito avviato le indagini per risalire all’identità dell’ investitore che nella tarda serata di ieri si è poi presentato presso la stazione dei carabinieri dopo aver appreso la notizia del ritrovamento di un cadavere investito.

L'uomo, un 58enne di Civitavecchia, ha raccontato ai carabinieri  di aver avuto la sensazione di aver colpito un animale: "Credevo fosse un animale", avrebbe detto. L'uomo adesso è indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso.

Confermati tutti i sospetti: la vittima investita ieri intorno alle 18,30 è un romeno di 43 anni, operaio dipendente di una ditta edile di Montalto di Castro. Ieri infatti l'uomo non ha fatto ritorno a casa, né il mattino si era presentato al lavoro. Aveva pranzato con alcuni connazionali e poi forse voleva fare ritorno a casa, abitazione situata proprio nei pressi dell'Aurelia. Il 43enne, secondo quanto appreso, era solito percorrere l'arteria, forse durante l'attraversamento è stato travolto dall'auto che con ogni probabilità viaggiava in direzione Roma; quindi sarebbe stato poi sbalzato fino all'altra corsia in direzione Grosseto e travolto dalle altre auto che transitavano in quel momento. Sono state proprio le segnalazioni di alcuni automobilisti a portare i carabinieri di Montalto e i soccorsi sul posto. I militari hanno subito sospettato che la vittima potesse essere il romeno. L'investitore civitavecchiese nella tarda serata di ieri si è recato presso la stazione carabinieri di Civitavecchia, in via Sangallo, ai quali ha raccontato di aver avuto la convinzione di aver travolto un animale.

"A seguito di alcune chiamate giunte al 112 di automobilisti che segnalavano un uomo disteso lungo la carreggiata in direzione Nord  - si legge nella nota della Procura di Civitavecchia - i militari della stazione giunti sul posto hanno rinvenuto i resti di un corpo umano lungo la carreggiata, verosimilmente investito da un'auto in corsa. Attivate subito le indagini per risalire a quanto accaduto, i carabinieri della stazione sono stati informati dopo poco tempo che presso i colleghi di Civitavecchia si era presentato un sessantenne del posto in stato di shock, il quale ha dichiarato che alla guida della sua autovettura verosimilmente poco prima aveva investito un uomo lungo la via Aurelia. La vittima è  un operaio rumeno quarantatreenne di una grossa ditta edile di Montalto, allontanatosi dopo aver pranzato con alcuni suoi connazionali e che in mattinata non si era presentato al lavoro”.

Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. La presunzione di innocenza si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che “nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna”.

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