Conclusa la fase di preparazione a Roma, presso lo studio di “Ballando con le stelle”, è entrata nel vivo in questi giorni l’avventura sanremese per la violinista Maria Letizia Beneduce.


Nei giorni scorsi infatti la musicista è arrivata nella città del festival, in vista dell’inizio della 73esima edizione della kermesse, quest’anno in programma dal 7 all’11 febbraio prossimi.


Confermata per il quinto anno consecutivo nel ruolo di concertino, definito da lei stessa di responsabilità edi fiducia, Beneduce è entrata nello spirito di Sanremo, immergendosi per l’ottavo anno nell’atmosfera del festival più amato dagli italiani, e non soltanto. «Perché è vero, Sanremo è Sanremo - ha sottolineato la violinista civitavecchiese, ospite ieri di CivonlineTv de“Il Punto” - è una vetrina importante sulla proposta musicale. Ed anche quest’anno varrà la pena seguirla». Primo anno senza restrizioni Covid, «finalmente - ha aggiunto - c’è respiro dentro l’Ariston, liberi da mascherine e da tamponi. Possiamo condividere la stanza, senza più essere in isolamento come gli scorsi anni. Le ore di prova sono tante, tutti i giorni: serve riprenderci in camera, in compagnia». L’orchestra sinfonica di Sanremo, come lei stessa conferma, «è l’elemento imprescindibile del festival, cuore vivo e pulsante - ha aggiunto - scandiamo i battiti della kermesse musicale. Siamo molto attenti, e per questo proviamo moltissimo, mettendo la stessa attenzione su ogni spartito. Abbiamo tantissima musica da suonare». Ventotto i brani in gara, tra «sorprese, conferme, tradizione e novità, sperimentazione e tanti giovani. Amadeus - ha spiegato Beneduce - è molto attento ad accontentare i gusti di tutto il pubblico. C’è davvero tanta qualità». L’abbraccio, durante le prove, con il civitavecchiese Tiziano Leonardi, in gara con i “Cugini di campagna”, è stato emozionante « e spontaneo. Al termine della sua esibizione ci siamo abbracciati nel segno della musica e di Civitavecchia. Siamo amici e la stima musicale solida. Civitavecchia deve essere davvero orgogliosa dei suoi figli».


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