CIVITAVECCHIA - Il tumore del colon retto fa meno paura grazie alla sinergia tra screening, endoscopia e chirurgia che ha portato ad una presa in carico totale del paziente e a tempi di guarigione rapidi grazie ad una percentuale del 95% di interventi in laparoscopia.

LO SCREENING - La Asl Roma 4 ha organizzato un percorso diagnostico-terapeutico completamente gratuito per la prevenzione del tumore del colon-retto, un tumore che colpisce l’ultima parte dell’intestino. Aderendo allo screening si potrà verificare la presenza di eventuali neoplasie in una fase precoce, aumentando così le possibilità di guarigione. Un percorso rivolto a donne e uomini di età compresa tra i 50 e i 74 anni. L’invito arriva per posta ordinaria presso il proprio domicilio e il kit può essere ritirato nelle sedi aziendali o presso le farmacie aderenti, la lista è disponibile sul sito istituzionale della Asl Roma 4.

Il testo consiste nella raccolta a domicilio di un campione di feci per la ricerca del sangue occulto da riconsegnare nelle sedi aziendali o nelle farmacie aderenti.

I LIVELLI DELLO SCREENING - I livelli dello screening sono tre. Il primo è il test, se si rileva presenza di sangue nelle feci (Soc, sangue occulto nelle feci), si viene inviati al servizio di Endoscopia diretto dal dottor Alessandro Borrello che esegue l’esame endoscopico necessario per rilevare l’eventuale presenza di una lesione carcinomatosa. In caso di esito positivo si viene inviati al terzo e ultimo livello che è la chirurgia del dottor Pasquale Lepiane.

[caption id="attachment_328192" align="alignleft" width="225"] Il direttore della Uoc Chirurgia della Asl Roma 4 Pasquale Lepiane[/caption]

A volte capita che il paziente, riscontrata una positività al sof non passi al secondo livello di screening, per paura o per altre motivazioni ma è fondamentale che si comprenda l’importanza dell’adesione alle varie fasi di screening perché la tempestività salva la vita.

LE TECNOLOGIE - Per quanto riguarda il terzo livello, quindi la Chirurgia diretta dal dottor Pasquale Lepiane, ultimamente la Asl Roma 4 si è dotata di nuove strumentazioni e tecnologie, in particolare una nuova colonna laparoscopica con la tecnica del verde di indocianina, in 4k, che «consente - spiega Lepiane - di studiare nei minimi dettagli la vascolarizzazione dei distretti che devono essere ricollegati dopo asportazione di un tratto di intestino».

 

 

 

[caption id="attachment_447051" align="alignleft" width="300"] L'utilizzo del verde di indocianina in medicina[/caption]

Questa molecola risulta fondamentale in vari campi, soprattutto in quello della chirurgia laparoscopica, dove permette di riconoscere le strutture precocemente e le differenzia con chiarezza permettendo così di operare con maggiore tranquillità tutelando così paziente e medico. L’azienda si sta muovendo per acquistare un’altra colonna da destinare anche a Bracciano. Proprio presso l’ospedale Padre Pio, infatti, l’attività di screening è stata recentemente potenziata con l’arrivo del dottor Santi Greco che è riuscito a recuperare quasi 400 prestazioni (esame endoscopico) non erogate a causa della pandemia in poche settimane.

I NUMERI - Solitamente la percentuale di tumori trovati si attesta intorno al 10%, invece, fortunatamente, su questi 400 esami sono stati trovati soltanto 15 pazienti da destinare a chirurgia. Di questi 15 utenti soltanto 4 hanno avuto bisogno dell’operazione chirurgica “vera e propria”, gli altri si sono giovati di asportazioni endoscopiche, eseguite da Santi durante l’esame, che ne hanno consentito la completa guarigione.

La tecnica laparoscopica, infatti, essendo notevolmente meno invasiva viene sempre preferita, se possibile, perché permette tempi di recupero più brevi. Numeri raggiunti grazie anche agli specialisti Alessandro Domenicucci, Maurizio Fazi e Cristina Panetta, oltre che a Giuseppe Dimito e Gianfranco Fanello che hanno avviato e gestito il programma prima di loro.

LE CONCLUSIONI - La Chirurgia della Asl Roma 4, in quasi 4 anni dall’arrivo del dottor Lepiane alla guida della Uoc, ha eseguito quasi 200 resezioni laparoscopiche per tumori del colon retto, la maggior parte scoperte grazie al programma di screening.

«I cittadini - ha concluso Lepiane - devono stare tranquilli e aderire in tutta sicurezza al programma di screening che è stato appositamente diviso in tre livelli in modo da facilitare l’accesso agli utenti ad ogni fase necessaria per approfondire eventuali positività. Inoltre il paziente è seguito e guidato in ogni fase di approfondimento eventualmente necessaria».

Fra. Bal.

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