SANTA MARINELLA – Non meno di tremila persone, hanno partecipato sabato pomeriggio ai funerali dell’84enne Enzo Mei, l’ex paracadutista che il 31 dicembre è deceduto dopo essere stato investito da un’auto in via Rucellai.

Oltre ai figli, le autorità comunali con il sindaco Pietro Tidei in testa e il Comandante della Polizia Locale Keti Marinangeli, le associazioni sportive e di volontariato, erano presenti presso la Chiesa di S. Giuseppe anche alcuni commilitoni della brigata Folgore di Civitavecchia, Bracciano e Tarquinia. Ad officiare la cerimonia funebre Don Salvatore Rizzo, vecchio amico di Enzo Mei che, al momento di ricordarne la sua figura, si è commosso fino quasi a piangere.

In una chiesa stracolma, tanto che qualche migliaio di partecipanti all’evento hanno dovuto attendere all’esterno della Casa di Dio, si è consumato l’ultimo saluto verso una persona che ha dato tanto alla sua famiglia, alla comunità cittadina, allo sport e a quello che lui considerava la sua seconda casa e cioè la caserma dove per anni ha fatto l’istruttore di volo.

“Enzo era una persona buona, mite, amata da tutti perché aveva un grande cuore – ha detto nell’omelia Don Salvatore – una persona che ha saputo vivere al meglio il dono della vita, facendo del bene e facendosi amare e rispettare nel silenzio, ha avuto per tutti una buona parola, un sorriso, un sostegno. In ogni ambito ha saputo essere egregio e responsabile. Nell’ambito militare con la brigata dei paracadutisti della Folgore. In ambito sportivo come giocatore e allenatore. Sempre una figura di riferimento con tanti giovani che ha saputo formare e educare. Quante situazioni difficili ha dovuto superare e quante storie ha saputo raccontare a quelli che ha frequentato con quel sorriso, con quel modo elegante e gentile, educato e rispettoso capace di trasmettere capacità di impegno e serietà. Troppo dolore ha causato la sua morte. Non si può permettere a nessuno di frequentare le vie cittadine in modo sconsiderato, seminando panico e paura. Bisogna che ognuno di noi cominci a capire in modo serio ciò che bisogna fare per evitare tutto ciò. Non si può morire in questo modo”.

I tre figli Marco, Stefano e Franco, sono rimasti in silenzio davanti alla bara, non riuscendo però a trattenere le lacrime, lacrime che sono sgorgate anche quando, dopo la messa, la bara è stata trasportata fuori dalla chiesa e circondata dal picchetto dei suoi ex commilitoni. Enzo Mei verrà tumulato nel cimitero della cittadina tirrenica. ©RIPRODUZIONE RISERVATA