"Nel momento storico che stiamo vivendo c'è bisogno di mettersi al servizio del sistema con azioni concrete. Oggi più che mai vogliamo dare il nostro contributo per una salute equa, accessibile a tutti, prossima ai pazienti, partecipata e alimentata dalla ricerca. Proprio per questo le celebrazioni dei nostri 125 anni vanno oltre il riconoscimento dei traguardi raggiunti, vogliono essere soprattutto un invito ad agire in sinergia perché le competenze e le risorse di tutti sono necessarie". Così Maurizio de Cicco, amministratore delegato e presidente di Roche in Italia, intervenendo all'evento 'Roche in Italia, 3 secoli di futuro', tenutosi al Maxxi-Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, che ha chiuso un anno di iniziative dedicate alla celebrazione dei 125 anni di presenza dell'azienda farmaceutica svizzera nel nostro Paese.


Nel segno della sinergia, durante l'evento, Roche ha voluto mettere a confronto diversi punti di vista in una tavola rotonda che ha coinvolto Fernanda Gellona, direttore generale Confindustria dispositivi medici; Enrica Giorgetti, direttore generale Farmindustria; Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum nazionale del Terzo settore e vicepresidente Legambiente; Guido Rasi, professore ordinario di Microbiologia Università di Roma Tor Vergata e presidente del Clinical trial center del Policlinico Gemelli di Roma. Presenti anche, oltre a de Cicco, Burçak Çelik, presidente e Ad Roche Diagnostics; Rodrigo Díaz de Vivar Wacher, presidente e Ad Roche Diabetes Care, Mariapia Garavaglia, presidente della Fondazione Roche.


Quello dei 125 anni - spiega Roche in una nota - è un traguardo storico, raggiunto grazie all'impegno delle generazioni che sono state parte di questa azienda e di un percorso che, iniziato nel 1897, ha attraversato 3 secoli. Una storia che ha inizio alla fine del XIX secolo, quando un giovane commesso di una farmacia milanese, August Steffen, convince il fondatore del Gruppo Fritz Hoffmann-La Roche a concedergli la rappresentanza dei suoi prodotti per il nostro Paese. Viene aperta così la filiale italiana di Roche nel cuore di Milano, la prima ad essere fondata dopo casa madre in Svizzera.