Più di un’ora e mezza di dibattito, introdotto attraverso l’articolo 51, sulla nuova composizione della maggioranza alla luce del passaggio di FdI nel suo alveo naturale, sul ruolo del Sindaco e sul documento sulla sua riconferma bocciato, sulla posizione del presidente del consiglio, diventata meloniana in vista delle elezioni regionali, sui ringraziamenti ai due assessori uscenti Barbieri e Di Paolo e il buon lavoro a Galizia e Serpa. Un’ora e mezza che ha fatto sì che venisse bypassato il tempo solitamente dedicato alla discussione di mozioni, interrogazioni ed ordini del giorno, risalenti anche al 2020. Dopo l’ultimo rimpasto di giunta ed il nuovo assetto della maggioranza, con Palombo tornato alla destra del sindaco Tedesco accanto al neo collega di partito Cacciapuoti, Frascarelli assente e Attig rimasta nelle fila dell’opposizione, non poteva non iniziare su questo argomento il consiglio comunale di ieri. Prima di votare la variazione di bilancio illustrata nella scorsa seduta dall’ex assessore Di Paolo, nominato Mauro Ranieri presidente del collegio dei revisori composto anche da Alfredo Palombo e Fabio De Angelis, e aver rispedito in commissione, su richiesta del consigliere Perello, la delibera sull’accordo di collaborazione per lo svolgimento della funzione di conservazione dei documenti informatici, a tenere banco è stato anche il documento che il Sindaco, insieme al rientro di FdI, avrebbe proposto al centrodestra per una sua ricandidatura, ritirato non trovando consensi. «Manca la fiducia nel primo cittadino - ha tuonato Piendibene - questa amministrazione è finita». Un Tedesco piccato, nonostante la serenità apparente, ha provato a chiarire la questione. «Non ho mai posto un problema di determinare la vita in funzione della politica - ha spiegato - se documenti ci sono stati, non sono stati sottoposti a nessuno della maggioranza, che quindi non ha espresso diniego su eventuali possibilità; d’altronde si voterà a maggio 2024». Confermando il peso dei tavoli romani sulle scelte locali, ha aggiunto che «un documento sarà all’attenzione dei coordinatori regionali i quali valuteranno, all’esito del mandato stesso. Potrei non arrivare a fine mandato, potrei non ricandidarmi. Certo è che il centrodestra si sia ricompattato, che ci sia la volontà di proseguire, al di là di qualche incidente di percorso».


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