LADISPOLI - Ladispoli incontra le donne iraniane. L’incontro, vibrante ed emozionante si è svolto domenica scorsa alla casa del Popolo di via Rimini 10, a tre mesi dall’assassinio di Mahsa Amini, «che è stato la miccia che ha acceso le proteste in Iran, iniziate prima dalle donne, ma poi da tutti i giovani, dagli intellettuali, da tutta la società civile e quindi anche dagli uomini», hanno spiegato da Sinistra italiana di Ladispoli. «A prescindere da questi momenti di grande tensione le donne iraniane rischiano ogni giorno di essere catturate dalla polizia morale, che può incarcerarle anche per una ciocca di capelli che sfugge dal copricapo, per questo ci appaiono fieramente coraggiose: fanno disobbedienza civile attraverso la rivendicazione del proprio corpo. Lottano da sempre contro lo stato che vuole essere padrone delle loro vite: il velo imposto è solo la punta dell’iceberg dell’assoluta misoginia del regime teocratico iraniano.Ogni legge è finalizzata a rendere le donne cittadine di meno conto, di meno valore, anche di fronte alla giustizia.Da vessate le donne sono il vero motore di cambiamento, il fulcro della lotta e anche gli uomini se ne sono accorti.Il taglio dei capelli simbolico che abbiamo visto fare a molte è segno di lutto, ma anche di non rassegnazione e rivolta.Questa è la rivoluzione delle donne, degli studenti, dei professori, degli artisti.La lotta delle eccellenze del paese».


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