Don Ivan Leto*

Davanti al Cardinal Borromeo, che lo rimprovera per non avere unito in matrimonio Renzo e Lucia, don Abbondio risponde: "il coraggio, uno non se lo può dare".

Forse siamo rimasti anche noi lì. Davanti agli ostacoli siamo portati a gettare la spugna. Lo scoraggiamento è divenuto un tratto caratteristico del nostro tempo. La liturgia di questa terza domenica d'Avvento ci invita a ritrovare il coraggio.

Nel brano evangelico (Matteo 11, 2-11) Gesù insiste su una azione: vedere. Ai discepoli del Battista che lo interrogano sulla sua identità, Gesù insiste di riferire quello che vedono. Molte volte infatti la nostra vita dipende da come guardiamo. Il coraggio della gioia consiste nel guardare, lasciandoci sorprendere, anzi lasciandoci liberare dalle false idee che ci siamo costruiti  su noi e sugli altri.

È la domenica della gioia! Gioia, perché in questa domenica ci  raggiunge la parola del profeta Isaia: "Coraggio, non temete".

Cristo oggi ci dice: osservate, ascoltate, fate attenzione, tendete l'orecchio. Ecco perché lui è l'Emmanuele cioè "il Dio con noi". Che il dubbio del Battista se è Gesu il Messia, ci insegni che non esiste una fede che non si pone domande. Rifacciamo salire Dio sulla cattedra della nostra vita.  

*Don Ivan Leto


sacerdote della Diocesi


Civitavecchia - Tarquinia