LADISPOLI - «Nei prossimi giorni, insieme al sindaco, incontreremo i vertici Acea per far capire loro che questo modo di operare non siamo disposti a tollerarlo». Il delegato al servizio idrico Filippo Moretti, torna a bacchettare Acea dopo i disservizi che hanno letteralmente lasciato a secco per due giorni quasi tutta la città. La causa? Il guasto alla pompa del pozzo Statua. «Quell'intervento, se fatto in tempi brevi - ha spiegato - non genera difficoltà a Ladispoli. L'acqua manca solo ai Monteroni perché la città ha un serbatoio di accumulo che fa da tampone. Ma lasciando la pompa ferma per un lunghissimo periodo è chiaro che i disagi si siano fatti sentire in tutta la città». Una situazione infelice, dunque, che non fa ben sperare nemmeno per il futuro. Solo dal suo insediamento, avvenuto il primo ottobre scorso, ad esempio, nella frazione dei Monteroni, si sono verificate ben sei interruzioni del servizio idrico. Situazione che non si era mai verificata, così frequentemente sotto la gestione della Flavia Servizi. «Dovremo cercare di capire - ha proseguito ancora Moretti - come Acea intende mettere al riparo la città da queste situazioni». E poi c'è la vicenda relativa alle utenze condominiali "soppresse". Così facendo la Spa si è fatta carico di 7mila utenze in meno, rispetto alle 27mila della Flavia. «Per loro è un risparmio, in termini di costi, notevolissimo, che genera utili. A fronte di questo risparmio - ha aggiunto Moretti - non è stato dato alcun servizio migliorativo». Ma Acea può farlo? La risposta è si: a consentirlo c'è Arera e soprattutto «la conferenza dei sindaco di Ato 2 che con un regolamento ha autorizzato Acea a sopprimere questo tipo di utenze e questo è grave perché i sindaci dovrebbero invece tutelare i cittadini». Un problema che però potrebbe essere comunque risolto, magari con un nuovo regolamento. Una cosa, per Moretti, è certa: «Acea non può fare quello che vuole».


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