CERVETERI - La “banda della marmitta” torna a colpire ancora. Questa volta a Cerenova. Nei giorni scorsi, secondo la denuncia di un residente, ignoti si sarebbero introdotti in un parcheggio privato della zona, e «usando un frullino, infischiandosene del rumore», hanno rubato il catalizzatore dall’auto. «Puntano alle macchine a benzina», allerta la signora Manuela. «Danno da 700 euro». Il proprietario ha ovviamente sporto denuncia ai carabinieri della locale stazione.

I PRECEDENTI

Già a marzo scorso si erano verificati altri furti di catalizzatori ai danni dei residenti. Una donna era stata svegliata intorno alle 3 del mattino per dei rumori sospetti provenienti dalla strada. Quando ha guardato dalla finestra si è resa conto che due persone stavano armeggiando con il suo veicolo, alzandolo con un cric. Quando però uno dei due, che in quel momento probabilmente stava facendo da palo, hanno capito di essere stati scoperti sono subito fuggiti. Quando la donna si è poi recata in auto per verificare cosa stessero facendo i due, si è resa conto di uno strano rumore forse causato dal taglio delle estremità del catalizzatore del veicolo. La ladispolana ha così deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri. Pochi giorni dopo la “banda delle marmitte” aveva colpito a Cerveteri.
Poi l’epilogo a settembre con gli agenti del commissariato di via Vilnius che avevano colto in flagrante due uomini dell’Est mentre staccavano il catalizzatore da una macchina parcheggiata. Obiettivo: ricavarne il palladio, metallo presente nella marmitta delle automobili e sempre più ambito sul mercato, con un valore superiore ai 65 euro.

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