L’uscita di Brenci dalla Lega non è passata inosservata. «Brenciexit o Legaexit?» Si domanda la Buona Lega Tuscia secondo cui «peggio di chi chiude la stalla dopo che sono fuggiti i buoi c’è solo colui che continua a mantenere aperto il portone della stalla, senza presidiarlo. Non è un caso isolato l’uscita del consigliere Alessandro Brenci da Acquapendente dalla Lega. Un’amara constatazione che qualcosa, dopo anni di militanza senza però mai riuscire ad avere la tessera di militante, si è rotto. La fiducia, il progetto, il programma, lo stile, la direzione, l’attaccamento al territorio e al cittadino, la capacità di ascoltare e di interpretare le esigenze. Un blackout della politica viterbese irreversibile». Secondo la Buona Lega Tuscia questo ulteriore abbandono conferma un grave disagio del territorio che ha da tempo evidenziato. «Esce dalla Lega Viterbo - prosegue la Buona Lega Tuscia - il consigliere comunale di Acquapendente con il più alto numero di consensi ricevuto nella provincia di Viterbo e tra i primi storici Leghisti della Tuscia. Talmente storico che nessuno ha pensato mai di “concedergli” una semplice ma introvabile tessera da “militante”. Quella che permette di “votare” alle riunioni di partito. Per lui si, introvabile, mentre per altri fortunati no. Un consigliere stranamente tenuto in panchina fino ad oggi né mai interpellato, ci risulta, per dare una mano almeno al direttivo provinciale della Lega viterbese. Minimo. Poteva ben dare il suo contributo al rilancio di un partito che non stava navigando in acque tranquille». La Buona Lega Tuscia ricorda che più volte ha denunciato questa situazione ai vertici regionali e nazionali. «E chissà cosa avrà pensato il sottosegretario Durigon in visita pubblica il 1° dicembre su Viterbese - dice - La nostra richiesta di dimissioni del direttivo provinciale di Viterbo e regionale della Lega Lazio non nasce per antipatia ma per un forte attaccamento al nostro territorio, attaccamento che è venuto meno nei vertici direttivi. Come afferma Brenci «ormai un partito gestito da dilettanti». Noi, come La Buona Lega della Tuscia, non permetteremo che il territorio vada allo “sbaraglio”. Le Regionali sono alle porte. Cambiare si può».