CIVITAVECCHIA - "Leggiamo l’intervista che il sindaco Tedesco ha rilasciato al Fatto Quotidiano. Le parole del Sindaco ci lasciano interdetti. Il Sindaco parla di scetticismo sui futuri programmi energetici, ma non si comprende da parte di chi; non certo da parte della città che tanto si è adoperata con progetti e lavoro per disegnare un futuro diverso. Ancora, parla di dismissioni dal carbone per il 2026 ma anche su questo dato ci sentiamo di ricordare che la data è fissata per il 2025 e non c’è stata revisione alcuna per questo termine. Non troviamo, invece, traccia in questa intervista di “Transizione Ecologica”, così come non ne troviamo nella politica di ieri, oggi e domani da parte di questa Amministrazione".

Inizia così una nota di Civitavecchia bene comune che bacchetta il primo cittadino per le sue dichiarazioni rilasciate al quotidiano sulla centrale a carbone cittadina e sul futuro energetico del territorio ( https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/11/27/aria-sempre-piu-inquinata-e-nessun-beneficio-sulle-bollette-le-citta-con-centrale-a-carbone-pagano-due-volte-la-crisi-la-lettera-al-governo/6886160/).

"Ci sono fondi europei - ricordano da Civitavecchia bene comune - per la transizione dal fossile al rinnovabile, fondi importanti e, ci permettiamo di dire al Sindaco, che, per un territorio martoriato come il nostro, l’Amministrazione comunale perderebbe maggiormente di credibilità scambiando la salute con i soldi (errore peraltro già fatto in passato) invece di lavorare per ottenere le risorse europee destinate alla transizione green, risorse che permetterebbero una sterzata industriale compatibile con l’ambiente. Una sterzata green che, finalmente, dal punto di vista sociale e lavorativo potrebbe portare ossigeno ad un territorio ormai depresso dall’inquinamento e dalla mancanza di prospettive di lavoro come quello civitavecchiese. I contentini, le mancette, quelle che il Sindaco chiama “compensazioni” e “ristorni”, servono solo a tamponare i problemi del territorio, a non affrontare un'emergenza sociale che, invece, se gestita con visione e strategia, grazie alle rinnovabili, potrà garantire la possibilità di riscatto ai lavoratori e alle loro famiglie".

C'è poi un altro problema non da poco. "Alla luce anche della recentissima autorizzazione della Regione Lazio, che vorrebbe far sorgere in piena zona industriale, a poche centinaia di metri dalle case, un biodigestore anaerobico - tuonano dall'insieme di associazioni e comitati - riteniamo sia doveroso da parte di ogni membro della società civile e politica, Sindaco in primis, trovare il modo di blindare questa città e i suoi dintorni dai futuri attacchi imprenditoriali che arrecheranno ulteriori danni sanitari e ambientali a questo territorio, danneggiandolo ulteriormente e svilendolo di valide possibilità di affrancamento dalle servitù industriali attuali. Ci aspettiamo - concludono - dal Sindaco che si ponga a capo della sua città e che la guidi verso un futuro diverso, le briciole lasciamole ai piccioni".

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