«Apprezziamo i primi passi del nuovo governo sull’agricoltura e le dichiarazioni del ministro Lollobrigida contro il cibo sintetico, autentica minaccia per tutto il comparto agroalimentare italiano e di conseguenza per l’economia e l’ambiente del Paese, ma vorremmo anche ricordare all’esecutivo e ai rappresentanti dei nostri enti locali, i pesanti e sempre incombenti problemi con i quali gli agricoltori si debbono confrontare quotidianamente». Questo l’intervento, in una nota, di Agriviterbo, Aspal Asta, Assofrutti, Cia Alto Lazio, Comitato no-Imu, Confagricoltura Viterbo Rieti e Copagri Lazio. «I danni della fauna selvatica sono spropositati - spiegano - le semine dei cereali autunno-vernini, già rese difficili dall’andamento climatico e costosissime per i prezzi delle sementi e soprattutto dei fertilizzanti, aumentati del 150% rispetto al 2021, vengono erose di giorno in giorno dagli attacchi che i cinghiali effettuano in modo massiccio sui campi del viterbese e del reatino vanificando i nostri investimenti e il nostro lavoro. Ricordiamo che questo fenomeno riguarda purtroppo tutte le regioni italiane, ogni comparto agricolo ed è anche causa di frequenti incidenti stradali e di situazioni di pericolo di vario genere». «Auspichiamo quindi, da parte del governo centrale, nonché da quella dei vari enti locali, un immediato intervento volto a contenere un fenomeno che, ormai sfuggito a qualsiasi equilibrio, sta causando l’abbandono di migliaia di ettari di terra coltivabile. Ribadiamo che in queste condizioni - dicono in conclusione - è impossibile lavorare e diventa di conseguenza sempre più frequente il rischio di chiusura di tante aziende agricole viterbesi e reatine».


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