Durante il recente Campionato del Mondo di karate della IKU (International Karate Union), svolto allo Stadio Palamare di Caorle/ Venezia, si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Board mondiale che dovrà governare, per i prossimi 4 anni, questa emergente e importante federazione sportiva privata internazionale.


Presidente mondiale il brasiliano Gilles Willemin e i 4 consiglieri eletti; dall'Italia, dall'Argentina, dalla Russia e dall'India con una rappresentanza planetaria che, già di per sé, denota la pressoché completa diffusione della IKU in tutti i continenti. Nella prima riunione del neoeletto Consiglio, oltre alla assegnazione dei diversi campionati continentali 2023 e al mondiale 2024 ottenuto dalla candidatura di Buenos Aires, si sono nominate le cariche internazionali per il prossimo quadriennio 2023/2026. Alla carica di Presidente della Commissione tecnica IKU è stato confermato il maestro civitavecchiese Stefano Pucci.


«Sono onorato di questo ennesimo attestato di stima - dichiara Stefano Pucci - anche se sono ben conscio del duro lavoro che mi attende».


Una vita, quella del tecnico civitavecchiese, interamente dedicata al karate che lo pone come un importante punto di riferimento sia in campo nazionale che internazionale. Un curriculum impressionante, che ha pochissimi eguali nel mondo del karate.


Laureato in Lettere con 110/110, parla correttamente quattro lingue, giornalista sportivo (Samurai, Black Belt Magazine), medaglia del CONI al merito sportivo, professionista nell'insegnamento del karate (unico suo lavoro da 46 anni), docente federale sia in Italia sia in molte nazioni estere (specie in sud America e in Africa), ha formato nella sua carriera oltre 300 cinture nere, tanti atleti campioni d'Italia, d'Europa e del mondo in tutte le federazioni esistenti, alcuni dei quali sono stati poi arruolati tra i professionisti delle Forze Armate (Carabinieri, Polizia Penitenziaria), ben 26 arbitri, alcuni dei quali oggi con la qualifica di internazionali e 34 tecnici (allenatori, istruttori, maestri) che hanno rivestito e ancora rivestono importanti cariche tecniche in tutte le organizzazioni nazionali.


«Molti istruttori che insegnano nel nostro comprensorio- continua Stefano Pucci - sono stati formati alla Meiji Kan, la mia palestra fondata nel 1977, ed è per me un vanto avere avuto oltre che tanti bravi atleti, anche tanti bravi arbitri ed insegnanti. Lo scopo di un maestro completo è saper creare in tutti i settori, per lasciare un segno del suo operato a tutto campo».


In ogni organizzazione nazionale o internazionale dove ha militato i dirigenti ne hanno sempre apprezzato il valore affidandogli incarichi di prestigio: vice Presidente FIK dal 2016, Rappresentante ufficiale della HAYASHI-HA shitoryu kai giappenese in Italia dal 2008, vice-Presidente del Comitato Lazio Fitak (1988/1992), Presidente del settore karate CSIT (la federazione internazionale dei Lavoratori) dal 1990 / 1995, Presidente della Commissione Lazio Fijlkam per esami di dan (1996/2000), allenatore della Nazionale Italiana Juniore
s Fijlkam (1992/2007 ), maestro Coni diplomato “Scuola dello sport” 1989, direttore tecnico del GS. Fiamme Azzurre (Polizia Penitenziaria) dal 1995 al 2007, Arbitro internazionale, Direttore tecnico delle squadre nazionali di kumite della Fiam (2007/2009), Socio fondatore della FIK (Federazione Italiana Karate) 2009, Socio fondatore della IKU (International Karate Union) nel 2013, Direttore tecnico di tutte le squadre nazionali FIK (2010/2015), membro della Commissione tecnica della IKU 2009/2017 e, dal 2018 è stato nominato Presidente della stessa. Attualmente è cintura nera 8° Dan della FIK della IKU e della federazione giapponese Hayashi ha.


«Ho avuto la intuizione - puntualizza il mestro Pucci - di capire, 50 anni fa, che se un uomo vuole arrivare in alto in qualsiasi attività, oltre a possedere delle peculiarità sue personali (non siamo tutti uguali) deve essere un professionista; anche nello sport in genere e nel karate nello specifico, i vertici politici, tecnici e gli stessi atleti sono tutti professionisti. Io ho imparato questa realtà molto presto - conclude Pucci - ed ho avuto anche la occasione di militare e di crescere in tutte le organizzazioni, sia quelle statali sia quelle private, maturando una visione molto ampia di come si possono gestire e migliorare i vari aspetti di questa meravigliosa arte marziale che si chiama karate».


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