Fare di Civitavecchia il primo distretto di energie rinnovabili del Lazio, composto da un parco eolico offshore di 270 MW, il primo d’Italia e del Mediterraneo, batterie per 36 GWh, impianti a idrogeno H2 di 113 MW e impianti fotovoltaici di 655 MW complessivi. È l’obiettivo attorno al quale è stato elaborato il “Piano di transizione ecologica di Civitavecchia 2022-2026” presentato a Molo Vespucci dall’assessore regionale alla transizione ecologica Roberta Lombardi. Un percorso, come ha ricordato l’assessore, che è stato oggetto di una consultazione pubblica e ha visto il coinvolgimento del territorio, in ogni sua articolazione. «Si tratta di un progetto che, abbiamo stimato, potrà generare complessivamente oltre 3mila nuovi posti di lavoro per i tre anni di impianti, circa 1800 annui - ha spiegato Lombardi - di cui 1.200 per la produzione e 601 per la loro installazione, cui vanno ad aggiungersi per gli anni successivi quelli derivanti da tutto l’indotto». Il piano, circa 300 pagine redatto in collaborazione con Sapienza Innovazione, è stato presentato come una risposta per ridisegnare il futuro del territorio, basato su sostenibilità e innovazione, che può fare da apripista alla riconversione energetica e produttiva di tutto il Lazio, partendo dalla chiusura della centrale Enel di Tvn. E a fare la parte da protagonista è senza dubbio il porto di Civitavecchia che, secondo le progettualità indicate dalla Regione, andrà ad ospitare un polo manifatturiero: in quest’ottica rientrano i 50 milioni di investimento per la darsena Mare Notrum da parte della Pisana. Certo è che la sfida più grande e principale, come sottolineato dal presidente dell’Adsp Pino Musolino, è concretizzare il corposo piano di transizione, mettendo a terra i progetti. In questo senso però l’Authority non è rimasta a guardare, ma è già in prima linea, con progetti, azioni e cantieri già in stato avanzato: dall’ultimo miglio ferroviario al cold ironing, passando per le comunità energetiche. «Stiamo andando sulla giusta strada - ha sottolineato Musolino - in Italia siamo campioni di render: occorre poi essere concreti».


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