Don Ivan Leto*

Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto! Continuando la lettura del Vangelo secondo Luca, troviamo Gesù che insegna nel Tempio di Gerusalemme. Aveva iniziato col racconto dell'offerta dei ricchi e della povera vedova; ora che la sua attenzione è portata sulle "belle pietre e doni votivi", ne demolisce l'ammirazione prevedendone la catastrofe che avverrà qualche decennio più tardi. Gesù spiega e raccomanda. La spiegazione è data dalla previsione della distruzione del Tempio e della fine della storia umana, preceduta dalle persecuzioni, da guerre, "terremoti, carestie e pestilenze". La raccomandazione ai discepoli sono quelle di non farsi ingannare dalle false informazioni, di non terrorizzarsi, di perseverare fino alla fine. È il grande incoraggiamento di Gesù ai suoi in vista dei tempi duri. Gesù non nega la bellezza del Tempio, ma ne dichiara la precarietà comune a tutte le cose di questo mondo. Gesù non nega neppure la drammaticità della storia ma invita a concentrarsi sui segni positivi del tempo finale. È il discorso finale di Gesù, posto prima della Passione, chiamato "escatologico" perché profezia di eventi più vicini e più lontani. Sapientemente il Signore ci istruisce a vivere il nostro tempo come transitorio e precario. Se Gesù ci raccomanda di non lasciarci fuorviare è perché noi ci inganniamo facilmente. Il problema serio dell'uomo è come salvarsi dalla morte, ma nessuno si salva dalla morte. Impariamo piuttosto a vivere bene il tempo che ci è dato.

*Don Ivan Leto


sacerdote della Diocesi


Civitavecchia - Tarquinia