CIVITAVECCHIA - “New horizons in liver oncology”, oggi l’evento formativo per i medici di medicina generale pensato dalla Asl Roma 4 per creare una rete e percorsi virtuosi per la prevenzione e la cura del tumore al fegato. L’evento si terrà oggi a Civitavecchia, presso la sala Convegni della Fondazione Cariciv del Polo universitario di piazza Verdi a partire dalle 9 e sarà replicato a Bracciano il 19 novembre.

A questo incontro parteciperanno Caritas, Comunità di Sant’Egidio, Terzo settore, Associazione EpaC (in collegamento da Torino il segretario nazionale) e relatori regionali di prestigio. «Nel corso della giornata - ha spiegato il responsabile scientifico Mario Rosario D’Andrea,il direttore della Uosd Oncologia della Asl Roma 4 - parleremo delle cause e dell’evoluzione di questo tumore, di come si può curare e soprattutto sulla possibilità di creare una rete che individui percorsi virtuosi per intercettare al più presto la malattia, aumentando così la possibilità di guarigione».

Infatti, il rilievo di sintomi sospetti in soggetti già classificati come a rischio per caratteristiche cliniche e voluttuarie, potrebbe aiutare i sanitari ad indirizzarli ai servizi di diagnosi prima dello scadimento clinico. Intercettare il sommerso, anche se in stadio avanzato, assume particolare importanza se si considera che, negli ultimi anni, sono stati introdotti farmaci di nuova concezione dotati di attività tali da modificare sensibilmente in modo positivo la prognosi di questi malati.

«Ci sono una serie di persone - ha continuato D’Andrea - che a noi sfuggono, pensiamo ad esempio al danno da abuso alcolico che sta diventando un problema sociale anche tra i ragazzi oppure agli oberi che hanno anche diabete. Vogliamo segnalare queste problematiche e cercare di creare un ambulatorio congiunto tra professionisti e percorsi virtuosi. Allo stesso tempo è fondamentale andare ad aumentare gli screening. Per l’epatite C c’è già una campagna in atto. La proposta che vogliamo fare - ha detto - è quella di creare una collaborazione con le associazioni, magari individuando fondi appositi per il terzo settore come i progetti comunali legati al Pnrr o simili, portando i nostri professionisti con ecografi dove ci sono persone che per varie motivazioni o difficoltà rimangono escluse dai controlli. Vogliamo - ha concluso - sensibilizzare la comunità nel trovare modi per intercettare questo sommerso di persone escluse perché se si prende la malattia in tempo c’è un ritorno sociale soprattutto ma anche per il sistema sanitario perché si riducono le ospedalizzazioni. La prevenzione è fondamentale». L’idea di base è quella di creare una rete in grado di mettere in connessione i professionisti dell’azienda sanitaria locale, quelli esterni, i medici di medicina generale e tutte le associazioni che si occupano di accoglienza o di povertà estrema.

Si pensi a tutta quella fascia di persone che rimangono escluse dai programmi di screening come i senza fissa dimora, categorie che spesso combaciano proprio con quelle più a rischio. La segreteria scientifica è curata d
al direttore della Medicina della Asl Roma 4 Giancarlo Gimignani.

©RIPRODUZIONE RISERVATA