L’ Empoli ha sconfitto la Cremonese nel primo anticipo della 15esima giornata di Serie A per 2-0. Per i toscani in gol Cambiaghi al 46esimo, raddoppio di Parisi all'88esimo. L’ Empoli sale momentaneamente al 12esimo posto, scavalcando Sassuolo e Bologna, che giocheranno questa sera alle ore 20.45. La Cremonese resta terzultima a quota 7 punti e senza ancora una vittoria in campionato.
«Se c’è una cosa che ho imparato è che la classifica si guarda a maggio. Dobbiamo continuare a martellare ef are più punti possibili. Oggi (ieri, ndr) abbiamo incontrato una squadra che doveva mettere per forza tutto in campo e noi siamo stati bravi». Così Paolo Zanetti ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria dell’ Empoli sulla Cremonese. «Sono contento per Cambiaghi, perché in quel momento ci serviva più velocità - spiega il tecnico dei toscani - è un ragazzo che merita tanto. Nell’intervallo gli ho detto di entrare e divertirsi. Per il tipo di squadra che siamo noi, non è possibile raggiungere il nostro obiettivo senza saper soffrire. L’unica cosa che conta sono i punti. In serie A a volte bisogna sapersi snaturare. La sosta lunga può essere un vantaggio perché non abbiamo giocatori che vanno ai Mondiali. Quando si tornerà in campo a gennaio, il mercato sarà però aperto. A livello di preparazione - termina Zanetti - bisogna capire cosa serve veramente. È una situazione nuova per tutti».

[caption id="attachment_438858" align="alignleft" width="228"] Nicolò Cambiaghi esultante dopo la rete del momentaneo 1-0 (Foto LaPresse)[/caption]

«Il primo gol in Serie A è speciale. Sono entrato e l’ho trovato senza neanche avere avuto il tempo di ambientarmi nella gara. Quest’anno ho saputo aspettare il mio momento e non potrei essere più felice». Così Nicolò Cambiaghi ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria dell’ Empoli sulla Cremonese. «Il mister mi ha chiesto di entrare e attaccare la profondità - ha svelato Cambiaghi - la Cremonese è una squadra tosta che ci ha dato del filo da torcere. Dedico il gol alla mia famiglia, alla mia ragazza e a mio nonno che non c’è più».
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