LADISPOLI - Il 2023 potrebbe aprirsi con nuove possibilità di aiuto concreto per chi oggi si ritrova a vivere in condizioni di povertà estrema: famiglie ma anche senza fissa dimora. È ormai questione di poco tempo prima che l'amministrazione comunale di Ladispoli, in qualità di comune capofila del distretto socio sanitario, insieme a Cerveteri, ottenga la firma delle due convenzioni relative ai fondi del Pnrr rivolte alla povertà estrema e ai senza tetto. «Con l'anno nuovo potremmo pensare di iniziare la ristrutturazione di alcuni immobili che serviranno in alcuni casi da alloggi e in altri per avviare la stazione di posta: un luogo cioè dove le famiglie o anche un singolo in difficoltà si potrà recare per parlare con gli assistenti sociali, potrà trovare un medico per una visita, o personale competente per il disbrigo di pratiche burocratiche come ottenere la residenza. Tutte iniziative necessarie per l'inclusione delle persone che rischiano di rimanere ai margini della società», ha spiegato il delegato alle politiche sociali, Fiovo Bitti. Già sui territori di Ladispoli e Cerveteri sono state individuate alcune strutture che però necessitano di interventi di ristrutturazione. E proprio per cercare di capire a quanto ammonteranno i costi dei lavori che già questa settimana è in programma un incontro con gli uffici tecnici.

I SENZA TETTO.
E su questo tema i riflettori non possono far altro che posarsi sui senza fissa dimora. Da tempo i cittadini chiedono degli interventi per trovare loro una sistemazione, offrendo così un aiuto concreto e un tetto sulla testa, e dall'altro lato "liberare" i luoghi pubblici, dove spesso si radunano i bambini per giocare, dal degrado che purtroppo i clochard portano con loro a causa delle precarie condizioni igienico sanitarie in cui vivono. «Si tratta di una materia molto delicata - ha spiegato Bitti - perché vanno ad incrociarsi vari diritti tra cui l'articolo 32 della costituzione dove si dice che non si può costringere una persona a un trattamento sanitario se non vuole e se è lucida. È chiaro che con il Pnrr - ha aggiunto il delegato alle politiche sociali - possiamo trovare degli alloggi a carattere sociale, quello che viene definito "Housing sociale" diverso dalle case popolari perché si tratta di una situazione di passaggio». Soluzione che potrebbe iniziare a diventare concreta già a partire dal 2023. Ad anno nuovo, infatti, il comune, potrebbe avere la disponibilità di 15 posti letto: un numero importante ma che comunque non andrà a risolvere completamente il problema, come evidenziato dallo stesso delegato alle politiche sociali. Un altro percorso attuabile potrebbe essere quello relativo alla costituzione di un'agenzia per l'housing sociale e che andrebbe a coinvolgere anche le associazioni di volontariato.


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