Don IVAN LETO*

Oggi, nel brano di vangelo di Luca 20, 27-38 appaiono nuovi avversari di Gesu: i sadducei. Essi negavano la risurrezione come pura chimera umana e adottano contro Gesù una diversa strategia di lotta, differentemente dagli scribi e i farisei. I sadducei temevano che l'affluenza delle folle verso Gesù potesse trasformarsi in agitazione politica che i Romani avrebbero soffocato brutalmente. Perciò, miravano a limitare Gesù. A questo scopo, raccontano una storia di loro invenzione sui sette fratelli e la moglie del maggiore fra loro, ripromettendosi cosi di mettere in ridicolo Gesù e la credenza della risurrezione. In realtà, la derisione si è rivolta contro gli avversari di Gesu. Egli dimostra infatti che il mondo futuro non è il prolungamento di questo, afferma che la morte sarà vinta e che coloro che risusciteranno, avranno parte alla vita di Dio e non saranno più sottomessi alle leggi biologiche di questo mondo. Nel seguito del discorso, fondandosi su Esodo 3, 6 libro che i sadducei consideravano sacro, Gesù presenta un argomento biblico sulla vita eterna: "Dio non è dei morti", e lo sarebbe se Abramo, Isacco e Giacobbe non vivessero più. Ma essi vivono e rendono gloria a Dio. Ciò significa anche che, solo chi vive per Dio, vive davvero. Dio invita tutti alla sua casa paterna, perché desidera che noi tutti beneficiamo con lui della pienezza della vita nell’immortalità.

Don Ivan Leto
sacerdote della Diocesi
Civitavecchia - Tarquinia