CERVETERI - Stoppare la realizzazione del Jova Beach Party a pochi metri dalla Palude di Torre Flavia ha tutelato e favorito l'ecosistema l'ecosistema della Riserva Naturale a protezione speciale. A dirlo sono alcuni esperti del settore che hanno voluto realizzare, tramite un video, una critica costruttiva all'evento ideato e realizzato da Lorenzo Cherubini finire sotto i riflettori di diverse associazioni ambientaliste non solo del territorio etrusco ma a livello nazionale. «Il problema è la scelta delle spiagge ad alta naturalità, dove vivono molte specie selvatiche», hanno spiegato sul canale Youtube "BioDiversi", dove hanno tenuto a specificare come il "no" a grandi eventi, come appunto il Jova Beach Party, non arrivi solo dagli ambientalisti ma anche da professionisti del settore. E tra gli ambienti presi ad esame per la critica costruttiva c'è anche la Palude di Torre Flavia scelta, nel 2019 come tappa del primo Jova Party, poi spostato a qualche chilometro di distanza, nel comune di Cerveteri, a Campo di Mare. Anche qui oggetto di critiche e di esposti da parte degli ecologisti a causa della vicinanza che l'evento avrebbe avuto, comunque, all'Area Protetta e che, nella tappa del 2022 ha addiritttura visto decine e decine di spettatori abbandonare, a fine evento, l'area del Jova Beach, proprio attraverso l'Oasi naturale, mettendo così a rischio non solo le nidificazioni dei fratini ma anche le dune che negli anni hanno letteralmente invaso la spiaggia, arricchendo l'area di biodiversità. Un vero e proprio «problema di sostenibilità ambientale» come ha spiegato, nel video, il responsabile della Palude di Torre Flavia, Corrado Battisti. «Con la formazione delle dune - ha detto - sono arrivati il fratino, il corriere piccolo e la tartaruga marina che, sebbene non abbia deposto le uova, nel 2019 è arrivata in perlustrazione. Con il concerto di Jovanotti, la particolarità di questo luogo, sarebbe andata persa». E Battisti ha voluto puntare l'attenzione sulle iniziative realizzate e da realizzare in luoghi "delicati" e importanti, dal punto di vista ambientale e della biodiversità, come quello situato a cavallo tra Ladispoli e Cerveteri. «Le amministrazioni e i cittadini hanno compreso che anziché realizzare eventi mordi e fuggi, bisogna puntare su un turismo sostenbiile». E proprio per cercare di preservare questo luogo che, ad esempio, il Comune di Ladispoli «ha interrotto la pulizia meccanica della spiaggia», e i cittadini (non solo volontari ma anche scolaresche) si rimboccano frequentemente le maniche per ripulire la zona dai rifiuti abbandonati dagli incivili ma soprattutto da quelli trasportati dalla corrente. «Da un punto di vista ecologico, le dune e le spiagge sono fragili. E proprio alla luce di questi fatti, tra gli esperti è cresciuta la preoccupazione dell'impatto che grandi eventi hanno su questi ecosistemi». Insomma: nulla da ridire, per gli esperti, sui grandi eventi, ma solo sui luoghi individuati per il loro svolgimento. Proprio come accaduto a Ladispoli e Cerveteri (e non solo nelle due località b
alneari del Lazio) per il Jova Beach Party.


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