È stata fissata al 24 gennaio prossimo l’udienza preliminare davanti al giudice Giuseppe Coniglio per l’ex presidente dell’università Agraria Daniele De Paolis, l’attuale facente funzione Damiria Delmirani ed il consigliere di maggioranza Renzo Crisostomi, per i quali il sostituto procuratore Alessandro Gentile ha chiesto il rinvio a giudizio.

Come si ricorderà i tre, tutti componenti del Comitato esecutivo, finirono al centro di un’inchiesta coordinata dalla stessa Procura, con le indagini affidate alla Guardia di finanza di Civitavecchia. Al termine di una capillare attività investigativa, a marzo scorso scattò l’arresto per il presidente De Paolis, posto inizialmente agli arresti domiciliari e accusato di peculato, abuso d’ufficio e falso.

In sostanza, a De Paolis verrebbe contestato l’utilizzo di più di 5mila euro dell’ente per trasferte per conto dell’Agraria che però, secondo le indagini delle fiamme gialle, non sarebbero mai state effettuate, Tanto che deve rispondere di falso per aver prodotto delle attestazioni risultate poi false. Attestazioni non veritiere anche quelle che avrebbe firmato per certificare l’assenza di uso civico dall’immobile di proprietà di un privato. Inoltre i tre avrebbero attestato come un immobile di proprietà di una società fosse libero da usi civici, consentendone la vendita. Crisostomi, inoltre, deve rispondere anche di abuso d’ufficio per non essersi astenuto in comitato esecutivo - pur in presenza di un interesse di prossimi congiunti - dalla deliberazione con cui veniva affidata ad una ditta locale la realizzazione di una decina di vasche di abbeveraggio, procurando un ingiusto vantaggio. Tutti aspetti che la difesa punterà a contestare, come già annunciato quando esplose il caso, andando a chiarire l’innocenza dei propri assistiti.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono effettuate indagini durante lo svolgimento dell’azione penale. Nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.