LADISPOLI – Carrozze strapiene tanto da non riuscire ad accogliere tutti i passeggeri costretti a scendere giù nella stazione di Roma San Pietro. Disavventura, l’altro pomeriggio, per i cittadini che diretti a Ladispoli e Cerveteri che hanno denunciato l’accaduto pubblicamente. «Sul treno 4136 delle 16.32 diretto a Pisa – racconta Luca, pendolare – gli scompartimenti erano così pieni che il capotreno ha chiesto ai passeggeri diretti a Ladispoli-Cerveteri di scendere e prendere la corsa delle 16.47. Soltanto alcuni, giustamente, hanno accettato questo invito, nella confusione generale comunque il treno è ripartito dopo 20 minuti. Non è più possibile una gestione del genere». Poco prima dell’estate il Comitato Pendolari Litoranea Nord aveva preteso sei carrozze anziché cinque dei convogli toscani. A quanto pare lo scenario è identico a prima. Tante altre lamentele nei vari scali, segno che viaggiare è davvero complicato in questo periodo aggiungendo la questione dei crocieristi. «Ormai si sta come sardine, sia di mattina che di pomeriggio – si sfoga Luisa - i turisti con le valige e i piedi sui sedili, persone sdraiate che dormono come sul divano di casa loro, i pendolari ammassati nei corridoi. Quando la situazione si fa caotica, i controllori scompaiono come per magia. Cosa possiamo fare?». Polemiche a non finire allo scalo di Ladispoli in questi giorni per via dei treni merci fatti circolare sulla linea ferroviaria negli orari di punta, andando così a rallentare di fatto i binari utilizzati dai convogli riservati ai pendolari. Si fanno sentire le associazioni di categoria. «Prendere il treno per i nostri pendolari è diventato un incubo – non usa giri di parole Biagio Camicia, presidente di Consumatori Italiani Ladispoli-Cerveteri - tra corse che saltano, treni affollati e in più scarsa sicurezza, con il sovraffollamento dei croceristi. Chiediamo a alle Ferrovie dello Stato subito investimenti, nuove corse e il garante degli utenti, una figura aziendale che possa risolvere subito le problematiche dei cittadini. Per non parlare del treno che resta acceso di notte nello scalo ladispolano spezzando il sonno dei residenti».

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