LADISPOLI - Il progetto Seads Sea Defence Solutions di Ithaca tra i dieci progetti vincitori della Ocea Changemaker Challenge. E tra i fondatori della startup che ha dichiarato battaglia alla plastica riversata nei corsi d'acqua, c'è Mauro Nardocci, figlio del presidente della Proloco di Ladispoli, Claudio Nardocci. Obiettivo del progetto è infatti quello di impedire alle plastiche disperse nell'ambiente di raggiungere e inquinare gli oceani. «Siamo molto orgogliosi di essere stati riconosciuti dall'Economist tra i 10 più importanti OceanChangeMakers per il 2022 - ha commentato Nardocci - Questo riconoscimento ci dà ancora più coraggio e spinta per incrementare ulteriormente i nostri sforzi per la raccolta dei rifiuti fluviali e la protezione dei mari».

BLUES BARRIERS

Il progetto della Seads prevede l’uso di barriere che hanno lo scopo di intercettare i rifiuti maggiori trascinati dalle correnti dei fiumi per poi indirizzarli verso dei collettori di raccolta. Le barriere, chiamate Blue Barriers, permettono all’acqua di continuare a scorrere ed hanno un minimo impatto ambientale esse stesse ottenendo comunque un ottimale risultato nell’impedire ai rifiuti di raggiungere le foci e quindi di disperdersi in mare.

LA SUA APPLICAZIONE SUL FIUME ANIENE

Una delle barriere progettate da Nardocci e dalla startup di cui fa parte è collocata anche in Italia e precisamente sul fiume Aniene, grazie a un finanziamento della Regione Lazio - Ufficio di scopo piccoli comuni e contratti di fiume. «La raccolta sta andando molto bene e la collaborazione con il Corepla ne permette la corretta gestione». Secondo la visione della startup, per avere un impatto significativo a livello globale sulla raccolta dei rifiuti nei fiumi, bisogna realizzare un processo circolare. «Una recente ricerca finanziata dalla Fondazione Fragiacomo e condotta in collaborazione con l’Università di Bologna ha già dimostrato che l’installazione delle nostre barriere può essere totalmente ripagata in 8 anni e produrre un profitto di circa 400 mila euro anche solo trasformando la legna raccolta in pellet. Ora stiamo cercando partners nel mondo della gioielleria e del design che vogliano collaborare con noi per produrre delle linee esclusive di oggetti di design e gioielli a partire dai materiali plastici raccolti - ha spiegato ancora Nardocci - Quando dimostreremo di poter estrarre valore dai materiali raccolti e ripagarne la gestione e smaltimento, avremo creato un modello scalabile per trasformare la plastica degli oceani in ricchezza e benessere. Tutto questo genera benefici su tutti i piani: le città aumentano le loro percentuali di riciclo, meno rifiuti finiscono in discarica o nell’ambiente e si creano posti di lavoro e benessere. Qualsiasi individuo o organizzione che voglia supportarci può mettersi in contatto con me in qualsiasi momento. Abbiamo bisogno di tutti per realizzare questa visione a livello globale».

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