L’Ato farà opposizione al ricorso presentato al Tar dai cinque Comuni della Tuscia (Viterbo, Tarquinia, Vasanello, Monte Romano e Soriano nel Cimino) che chiedono di annullare la modifica del regolamento, votata a giugno, con la quale si consente l’ingresso di un socio privato in Talete. La decisione è stata assunta nell’assemblea di ieri. Assemblea che segue la consulta d’ambito e il consiglio comunale straordinario di Viterbo in cui il presidente, Alessandro Romoli, e l’amministratore unico della spa che gestisce il servizio idrico, Salvatore Genova, avevano sollecitato la sindaca Frontini a tornare sui suoi passi in considerazione della situazione economico-finanziaria della società. Sindaca che, invece, tira dritta, così come gli altri quattro suoi colleghi. Al momento del voto, durante l’assemblea dell’Ato di ieri, la Frontini non ha partecipato ed è passata quindi la linea che vedrà l’Ato stesso costituirsi in giudizio. Così come è stato deciso che proseguirà la ricerca del socio privato interessato ad acquisire il 40% delle quote societarie. L’altro tema all’ordine del giorno riguardava la presa in carico dei Comuni commissariati dalla Regione.Presa in carico che sarebbe dovuta avvenire entro il 30 settembre ma che non c’è stata perché da più parti è stato rilevato che questo comporterebbe un ulteriore aggravio su una società che, come ha dichiarato anche nei giorni scorsi lo stesso amministratore unico, è in una situazione di pre-crisi. Nell’assemblea dell’Ato è stato preso atto che il ministero della Transizione Ecologica ha dato tempo all’Ato fino al 15 ottobre per relazionare sulla presa in carico di questi Comuni. E’ stato quindi deciso di predisporre una lettera interlocutoria perché l’Ato intende lavorare sulla possibilità di dilatare ancora per un po’ i tempi (un mese un mese e mezzo). La mancata presa in carico, infatti, potrebbe mettere a rischio i fondi del Pnrr. Su tale questione, la Consulta d’Ambito tornerà ad aggiornarsi nella giornata di venerdì.