MONTALTO - Deposito nazionale di rifiuti radioattivi, l’incontro avvenuto a San Sisto si è chiuso con una comunità di intenti che puntano a riprendere ed allargare il tavolo delle interlocuzioni, alla luce anche del nuovo governo nascente, e a coinvolgere una platea istituzionale più ampia in difesa del territorio e della Tuscia.

Al centro dell’attenzione la pubblicazione, da parte del Ministero, della Cnapi (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee), avvenuta grazie alla richiesta di accesso agli atti presentata proprio dalle associazioni ambientaliste del territorio.

«La pubblicazione ha scoperto le carte - afferma Marzia Marzoli di Italia nostra sezione Etruria - ovvero che la Sogin aveva soltanto trasmesso la documentazione così come era stata presentata il 5 gennio, ovvero con tutti i 22 siti della provincia di Viterbo, senza togliere alcuna di quelle criticità sollevate dalle tantissime osservazioni inviate al seminario nazionale. E quindi da maggio ad oggi la situazione è ferma a questo. In attesa del nuovo governo, noi stiamo riorganizzando tutta la filiera di contatti da riprendere. Noi pretendiamo di sapere che fine hanno fatto le nostre osservazioni e se questi 22 siti sono stati davvero analizzati dal Ministero o se il lavoro deve ancora cominciare».

«Siamo molto preoccupati - aggiunge Marzia Marzoli - perché non è possibile che dopo quasi due anni non ci sia un passo in avanti. Alla sindaca di Montalto abbiamo chiesto l’impegno di portarci al tavolo e di starci vicino, perché quando gli incontri saranno a cura solo delle istituzioni, lei dovrà essere per noi la chiave per aprire e per partecipare alla discussione, alla quale noi saremo totalmente esclusi. La sindaca Socciarelli ci ha garantito che anche lei inizierà questa filiera, cercando di portare anche altri sindaci sullo stesso piano e quindi nei prossimi giorni ci aspettiamo di poter aprire un primo incontro, a cominciare dalla Provincia».

«La Tuscia è un territorio fragile, tuttavia è stato proposto un deposito nazionale di rifiuti radioattivi con ben 22 siti di Aree potenzialmente idonee (Api) individuate nei territori della regione Lazio, tutti nella provincia di Viterbo - ricorda la sindaca di Montalto Emanuela Socciarelli - Abbiamo partecipato all’incontro pubblico del 5 ottobre, organizzato dalla sezione Etruria di Italia Nostra per ribadire la posizione del Comune di Montalto di Castro a questa eventualità, no fermo e deciso che darà seguito ad azioni significative e speriamo risolutive. Abbiamo ribadito la vicinanza ai comitati e alle associazioni ambientaliste, perché siamo convinti che l’azione di contrasto al deposito nazionale, debba essere fatta insieme. Per dare coerenza alle dichiarazioni fatte in sede di consiglio comunale pochi giorni fa la giunta ha deliberato la volontà di intervenire ad adiuvandum al ricorso al Tar, già depositato dall’avvocato Francesco Rosi a firma dei comitati. Ad oggi hanno aderito il Comune di Montalto di Castro, di Manciano e Canino, speriamo si aggiungano altri».

«All’incontro pubblico abbiamo, anche, accolto la richiesta di Italia Nostra di tornare in Provincia per portare, di nuovo al tavolo del consiglio provinciale e allo stesso presidente, la questione del deposito nazionale, alla luce delle ultime notizie - aggiunge la sindaca - Siamo fiduciosi del percorso concordato, la difesa del futuro del territorio è troppo importante, per conseguire quella sostenibilità a lungo termine considerando l’ambiente, il clima, l’economia e la società come parti inscindibili della stessa entità, una sostenibilità che un deposito di rifiuti radioattivi non potrà assicurare». «Abbiamo accolto con uno spirito di collaborazione la richiesta avanzata da Italia Nostra affinché si continui a parlare di questo tema che coinvolge alcuni comuni della Tuscia tra i quali anche il nostro - aggiunge - Abbiamo così aderito, insieme al Comune di Manciano e Canino, al ricorso al Tar per ribadire un no fermo e deciso che darà seguito ad azioni significative e speriamo risolutive. La nostra amministrazione - conclude la Socciarelli - ribadisce la propria vicinanza ai comitati e alle associazioni ambientaliste in quanto è convinta che un’azione insieme possa contrastare tale progetto. Invito la Regione, la Provincia e gli altri sindaci del Viterbese ad unirsi alla nostra battaglia». ©RIPRODUZIONE RISERVATA