CERVETERI - Il mega concerto di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, è ormai passato, ma le polemiche non si arrestano. E ora c'è anche chi è pronto a chiedere un risarcimento per i disagi subiti dalla chiusura dell'arenile e in particolare degli stabilimenti balneari, per consentire lo svolgimento dell'evento che ha portato sulla spiaggia del litorale oltre 50mila persone. «Abbiamo dato mandato ai nostri avvocati di agire in qualunque sede necessaria nei confronti dell'organizzazione del concerto e dell'amministrazione comunale di Cerveteri affinché sia fatta chiareza sui fatti e ci sia riconosciuto un congruo indennizzo per il danno economico e di immagine che purtroppo abbiamo subito». A parlare sono i proprietari del Six Beach, stabilimento balneare sul lungomare dei Navigatori Etruschi. I proprietari della struttura, infatti, hanno dovuto comunicare ai loro clienti che non avrebbero potuto usufruire dei servizi offerti dallo stabilimento per le due giornate del concerto. «Siamo stati obbligati a chiudere la nostra azienda al pubblico in piena estate con grossi danni al bilancio stagionale. I nostri clienti hanno ricevuto inevitabili disservizi». I due proprietari puntano i riflettori anche sul mancato coinvolgimento delle attività locali. E poi c'è anche il danno causato dai cavi tranciati che di fatto hanno lasciato «al buio in pieno servizio nei giorni appena precedente il doppio concerto», la struttura. «Riteniamo peraltro assurdo che numerose persone che incontriamo, tra cui politici - hanno aggiunto ancora Giorgio e Andrea Alabiso - ci chiedono se abbiamo preso migliaia di euro per aver chiuso: non è assolutamente vero». E ora, alla denuncia del Six se ne potrebbero aggiungere altre. Sebbene infatti da una parte c'è chi, gestori di bar e altre attività commerciali, si era complimentato con l'organizzazione per gli incassi record ottenuti nei due giorni del concerto, diversi sono stati anche i residenti che hanno dovuto fare i conti con i disagi legati alla viabilità e alla mancata possibilità di godersi un week end al mare a causa della chiusura della spiaggia. E ora, con la battaglia portata avanti da uno degli stabilimenti balneari (al quale potrebbero aggiungersene altri), il Jova Beach Party, potrebbe far ancora parlare di sé, e non per la musica e i balli in spiaggia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA