CIVITAVECCHIA - Torna a lanciare l'allarme sulla situazione del commercio cittadino l'esponente di "Meno poltrone più panchine" Tullio Nunzi, parlando di una grave crisi che non sembra frenare: anzi, Covid, inflazione, aumento delle bollette e calo dei consumi fanno prevedere un autunno caldo.

"La situazione del mercato, in “ristrutturazione permanente” da circa dieci anni, rischia di diventare esplosiva - ha sottolineato Nunzi, per anni dirigente di Confcommercio - bene pertanto l’incontro con gli operatori, o meglio con alcuni operatori, nella speranza che dopo dieci anni di chiacchiere, concorsi di idee, ipotesi progettuali e finanziamenti si arrivi a qualcosa di concreto che permetta non tanto lo sviluppo, quanto la sopravvivenza di un sistema commerciale che ha valori storici, sociali, economici per tutta la città".

Nunzi si chiede però come mai non siano state convocate le associazioni di categoria, come Confcommercio e Cna, "che nel passato sul mercato individuavano progetti e collaboravano al loro sviluppo. Oltretutto lo sviluppo del mercato, o meglio il suo recupero, anche se tardivo, come vero centro commerciale naturale - ha ricordato - determinerebbe un armonico sviluppo del terziario del centro storico, legato urbanisticamente e commercialmente in modo indissolubile. La cosa più strana è che in una situazione così grave e con il concreto rischio di un triste ridimensionamento di un pezzo di storia della città, le stesse organizzazioni non alzino la voce chiedendo tempi certi e progetti chiari e fattibili. Nel passato quando Confcommercio protestò con un assessore lo stesso, da vero fondamentalista non islamico, dichiarò che non avrebbe più chiamato Confcommercio al tavolo della discussione: ovviamente dovette rimangiarsi l'incauta affermazione. Sperando in un lapsus dei giornalisti, ora sembra che le organizzazioni ormai nemmeno vengano più convocate - ha concluso Nunzi - pur essendo per la loro rappresentatività parte determinante per le soluzioni".