LADISPOLI – Per questioni di rivalità forse, questo è ancora da chiarire, ma quel 10 settembre, alle 20.30, nel piazzale di un supermercato di via Glasgow, al Cerreto di Ladispoli, durante una spedizione punitiva, tre persone erano finite in ospedale, due delle quali in coma. Ieri, a distanza di nemmeno tre settimane, la polizia di stato di Ladispoli, a seguito di serrate indagini, coordinate Procura della Repubblica di Civitavecchia, ha dato esecuzione all’ordinanza emessa dal gip, con la quale è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 persone, perché gravemente indiziate del reato di tentato omicidio in concorso. Ad essere ammanettati e condotti nella casa circondariale a Civitavecchia Georghita, Marius e Vasile Nechita, questi i tre fratelli di origine romena di 31, 34 e 28 anni, pregiudicati per vari reati compiuti in passato, più il padre 52enne Ion con la pesante accusa di tentato omicidio in concorso. Il sospetto degli inquirenti è che anche il papà appunto sia finito nei guai per aver accompagnato i figli nel luogo della festa di compleanno di una bimba per poi coprirli dopo l’agguato. Pugni, calci, colpi di bastone e spranghe contro due connazionali di 32 e 43 anni, uno dei quali preso pure a martellate in testa. I fratelli erano poi fuggiti, è emerso nella ricostruzione degli agenti guidati dal dirigente e vicequestore Federico Zaccaria, ma nelle rispettive perquisizioni domiciliari sarebbero stati rinvenuti gli indumenti ancora sporchi di sangue. A seguito dell’aggressione, il 32enne era finito al policlinico Gemelli in pericolo di vita, con un grave trauma cranico. Grave anche il cognato, sottoposto a un delicato intervento chirurgico, e una terza persona di 37 anni ferita nel tentativo di dividere i due gruppi. Durante la complessa attività investigativa, con l’aiuto della polizia scientifica, sono stati effettuati numerosi accertamenti che hanno portato, in tempi brevi, all’identificazione di soggetti autori del gesto. I tre romeni, pochi minuti prima, sempre secondo la polizia, avevano commesso un’altra aggressione nei confronti di un ragazzo e di una ragazza, i quali li avevano redarguiti per non essersi fermati facendoli attraversare sulle strisce pedonali, motivo per cui i soggetti avevano tentato di investire il fidanzato in retromarcia, colpendo poi con calci e pugni.


Compito degli investigatori ora sarà quello di capire cosa ci sia dietro a questa storia di sangue che potrebbe basarsi sul controllo del territorio da parte di due gruppi contrapposti. Droga o altro? Questo emergerà in sede processuale, se non anche prima.


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