ALLUMIERE - Il pane giallo di Allumiere sta rappresentando il Lazio al Salone del Gusto di Torino, la più importante kermesse internazionale sul cibo: l ''Parco Dora'' di Torino le pagnotte di Allumiere protagoniste indiscusse della manifestazione. "L’abbiamo voluto fortemente perché - spiega la consigliera regionale Michela Califano - crediamo che, come per altri straordinari prodotti del nostro territorio, questa antichissima ricetta esprima l’immensa e variegata tradizione enogastronomica del Lazio. Un’eccellenza che valorizziamo e tuteliamo. Grazie alla Condotta Slow Food e all’Università Agraria: il loro lavoro è stato fondamentale per raggiungere questo risultato. Viva Allumiere e viva il Lazio". Mercoledì sera da Allumiere il presidente della condotta Slow Food dei Monti della Tolfa ha portato un carico di pane sfornato dai 3 panificatori di Allumiere Armani, Pistola e Parigiani e lo ha passato agli esponenti Slow Food di Viterbo e da qui è stato trasportato a Torino. Le eccezionali e uniche pagnotte di pane giallo di Allumiere serviranno per le distrazioni del pubblico allo stand della Regione Lazio ma saranno protagoniste anche di altre degustazioni in tutto il Salone del Gusto fino al giorno 26 settembre. Per presentare questa grande novità il sindaco Luigi Landi insieme alla Condotta Slow Food e all'Agraria di Allumiere hanno fatto una conferenza stampa tenutasi nell’aula nobile del palazzo camerale. A introdurre l'evento il sindaco Luigi Landi, per l’Università Agraria il delegato Antonio Vela e, in rappresentanza del presidente Daniele Cimaroli assente per motivi di salute, Luigi Artebani. Per l'Ente Agrario collinare era presente pure Stefano De Paolis, anche e soprattutto imprenditore e produttore agricolo che fa da collante tra varie amministrazioni locali. Tra i relatori il presidente della Condotta Slow Food Ansidoni e il consigliere comunale delegato alle Tradizioni e al Turismo Duccio Galimberti e il professor Odoardo Basili dell’istituto Cardarelli di Tarquinia, esperto di grani antichi, che collabora col Comune nel biodistretto. Tra gli ospiti il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, Alessandro Paolucci e studenti e docenti (tra cui la prof Erica Lalli) dell’Istituto Alberghiero di Civitavecchia. Protagonisti dell'incontro i 3 ambasciatori del gusto, ovvero i panificatori di Allumiere, dei forni Pistola, La Bianca e Armani. Tutti inrelatori hanno posto l'accento sull’importanza che ha ed ha avuto il pane di grano duro tipico di Allumiere nella vita del paese e dell'attività, ormai tutta biologica, dell’Università Agraria mirata ad immettere sul mercato sempre prodotti di buona qualità, dalla carne alla farina. “Davvero orgoglioso di poter dare il suo contributo per il percorso virtuoso instaurato” si è detto De Paolis. Landi ha voluto ricordare il merito delle amministrazioni precedenti per il riconoscimento avuto dal pane giallo e ha assicurato il proprio impegno "per proseguire spediti su questa linea. Con la presenza del nostro pane a Torino, grazie alla Regione Lazio e all’Arsial si è
sbloccata una situazione di stallo che permaneva da tempo. Con la sinergia tra enti sovracomunali si possono davvero raggiungere risultati. Vogliamo arrivare a portare il pane giallo di Allumiere e i suoi panficatori a un livello alto, con una attenzione mediatica, e pure commerciale, sempre puntando alla qualità”. Durante la conferenza si è parlato di "quanto si sta facendo per valorizzare i prodotti agricoli locali, primis i diversi tipi di grano che una volta erano presenti nel territorio e che si possono riprendere a coltivare, grazie anche al lavoro della sezione agraria dell’istituto Cardarelli (che ha instaurato una filiera di produzione di grani teneri e duri), aumentando le eccellenze e la riconoscibilità del territorio". Il professor Basili invece ha voluto sottolineare che "ancora non è chiaro tutto quello che il biodistretto può diventare per il comprensorio, dove la cerealicoltura è documentata dal 400 dopo Cristo. Gli studenti, i giovani, devono essere parte attiva nel recuperare la parte storica e culturale del cibo e dei prodotti della terra. In questo senso si inserisce il progetto dei grani antichi, una cinquantina di linee quelle individuate e moltiplicate dentro la scuola, con la collaborazione della classe V. L’obiettivo è arrivare a individuare un numero di qualità da ricreare. Per esempio, potrebbero essere ricreate quelle utilizzate in passato quando nacque il pane giallo di Allumiere”. Il pane giallo e preparato dai panificatori locali con la massima attenzione secondo la ricetta tradizionale e cotto nei forni a legna utilizzando farine di grani provenienti prevalentemente dalla Puglia. Il presidente della condotta Slow Food Alessandro Ansidoni ha poi voluto spiegare che il Salone del gusto è un evento iinternazionale cui partecipano oltre 15mila contadini". Ansidoni si è detto sicuro dell'adesione dei tre panificatori. Ci hanno chiesto la nostra ''pasta madre'' per farne ingrediente di un pane “tradizionale italiano” che sarà creato sabato proprio al Salone, insieme alle farine pugliesi. Questo risultato arriva dopo l’inserimento del pane giallo nell’Arca del gusto dei prodotti da difendere, più sensibili, che siano di qualità ma che raccontino una storia. Siamo saliti su un gradino, ma adesso da qui dobbiamo partire per un viaggio che porti davvero al rilancio di un cibo così importante e del territorio che rappresenta”. Ansidoni poi ha concluso ribadendo una cosa fondamentale: “Le tre famiglie dei panificatori devono essere supportate da Enti locali e sovracomunali. Dobbiamo creare la comunità del pane giallo”. A parlate a nome dei tre panificatori Pietro Pistola che ha ringraziato Ansidoni e ha sottolineato che loro si confrontano per affrontare varie problematiche come quella del prezzo del pane, "in zona, non aumentato, nonostante le difficoltà e l’impennata dei costi - ha sottolineato Pistola - è doveroso ricordare in un momento simile quanto si sia speso su questo fronte Riccardo Rinaldi mio mentore a cui devo l’idea di marchiare le nostre pagnotte, come facevano le massaie di una vo
lta, per riconoscerle quando si portavano a cuocere tutte insieme nel forno del paese”. A chiudere l’incontro è stato Aldo Frezza che ha esortato l’amministrazione e gli allumieraschi "a lavorare in sinergia per riportare Allumiere e il suo comprensorio ai fasti dell’inizio del 1900, quando si aveva la maggiore produzione di grano in Italia, tanto da meritarsi un riconoscimento da Mussolini".


©RIPRODUZIONE RISERVATA