“Che fine faremo? Dove ci sposteranno?”. Se lo sono chiesto, preoccupati, i profughi ucraini che da quasi sei mesi sono ospitati anche a Civitavecchia.


Più di una settantina, soprattutto donne con figli minori al seguito, che hanno trovato nell’Italia un riparo dalla guerra scoppiata nel loro paese; a Civitavecchia, in particolare, sono ospitati presso il Sunbay Hotel. Una sistemazione, però, che rischia di non poter durare oltre. Nei giorni scorsi, infatti, è arrivata una lettera da parte della Regione Lazio con la quale, di fatto, vengono invitati a trovare una sistemazione alternativa.


“Dopo una prima fase emergenziale – ha spiegato il coordinatore dell’Unità di crisi Valentino Arillo – si entra in quella ordinaria”.