ALESSIA SERANGELI

BAGNOREGIO – E' alla guida del paese dal 2019 ma, già dal 2014 (giovanissimo), assume il ruolo di vicesindaco con deleghe alle politiche sociali, giovanili, del lavoro, attività normativa e pubblica istruzione. Luca Profili è un uomo del fare, uno di quelli che alle chiacchiere preferisce i fatti.

A testimoniarlo, dopo il grande lavoro svolto per Civita, la città che muore, arriva la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025. In lizza ci sono quindici città italiane che, proprio come Bagnoregio, lo scorso 13 settembre hanno presentato il progetto all'indirizzo del ministero della Cultura.

Sindaco, «Essere Ponti» è il titolo del dossier presentato dalla sua amministrazione. Eloquente.

Sì, lo è. Il ponte rappresenta il trait d'union tra Civita e Bagnoregio ma, in un'ottica più ampia, con l'intera provincia viterbese in termini di turismo e, quindi, di indotto economico.

Qual è l'iter, adesso, per ottenere il riconoscimento?

Entro novembre è prevista un'ulteriore selezione, da cui uscirà una rosa di dieci città candidate. Quindi, a dicembre, le audizioni a Roma per la presentazione delle singole progettualità e l'individuazione della più meritevole. A gennaio, infine, il Consiglio dei ministri ufficializzerà la città designata ad essere Capitale della Cultura.

La bellezza paesaggistico-ambientale del territorio è sotto gli occhi di tutti, ma quali sono gli aspetti culturali su cui avete puntato nel dossier?

La candidatura di Bagnoregio è focalizzata su trenta progetti strutturali organizzati su sei leve: comunità, crescita, bellezza, innovazione, inclusione, area vasta e futuro. Abbiamo dato spazio anche ad un calendario di eventi che spaziano dal teatro alla musica. L'intenzione è potenziare i festival e le realtà già esistenti e proporne di nuovi.

Ci sono altri progetti in cantiere?

Sicuramente. L'attenzione sul fronte turistico rimane sempre altissima e, per questo, intendiamo apportare a stretto giro miglioramenti al sistema dei trasporti. Abbiamo anche grandi ambizioni, che speriamo possano concretizzarsi, sul piano della tutela ambientale. E poi ho un sogno.

Quale?

Riqualificare l'ex cantina didattica che si trova sul Belvedere. Una bruttura risalente agli anni Settanta, per cui stiamo già lavorando con la Provincia, proprietaria della struttura.