Ben 59 imputati, tra medici, avvocati e professionisti vari, un centinaio di avvocati e cinque anni trascorsi dall’operazione dei carabinieri. Oltre alle parti civili rappresentate dalle diverse compagnie assicurative.


Sono solo alcuni dei numeri del processo la cui fase dibattimentale prenderà il via ufficialmente oggi, dopo la decisione presa a settembre dello scorso anno da parte del giudice per le udienze preliminari Giuseppe Coniglio, che accolse la richiesta del pubblico ministero Valentina Zavatto, rinviando tutti a giudizio. In quel caso fu necessario far svolgere l’udienza presso la sala convegni dell’Autorità di sistema portuale, proprio per via dei numeri e dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid 19.


Si tratta del processo che prende le mosse dalla cosiddetta operazione “Bad doctor”, condotta nel 2017 dai carabinieri per fatti compresi tra il 2011 ed il 2015: tanto che alcuni capi di imputazione sono stati prescritti e per diversi imputati stessi la prescrizione sembra ormai essere prossima. Secondo la tesi della Procura professionisti e cittadini indagati avrebbero messo su una macchina ben rodata per organizzare finti incidenti stradali o aggravarne altri effettivamente avvenuti, carte e certificati alla mano, il tutto cercando di frodare le assicurazioni intascando i proventi. E ad essere truffate sarebbero state, sempre secondo le tesi della Procura, alcune tra le maggiori assicurazioni che oggi sono parte civile. Nel mirino 21 incidenti stradali considerati falsati dagli inquirenti. Attraverso il processo dibattimentale le difese sono convinte di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti, contestando le tesi della Procura.


©RIPRODUZIONE RISERVATA