CIVITAVECCHIA - "Sicuramente è stata un estate positiva per commercio e turismo. O meglio per alcuni settori si sono recuperati due anni di completo blocco di consumi in rosso, che hanno visto sparire decine di migliaia di imprese commerciali e turistiche. Ora si prospetta una situazione ancora più preoccupante". È quanto sottolinea Tullio Nunzi dell’associazione Meno poltrone più panchine.

"Basta guardare i dati dello sportello usura di Confcommercio di Roma e provincia – ha spiegato – 1800 imprese sono a rischio fallimento, nelle mani degli usurai. In pratica le richieste di aiuto, secondo lo sportello, sono raddoppiate del 100%. E si tratta di piccole aziende che oltre al caro energia, hanno problemi su affitti, ed aumento delle materie prime. Imprese familiari che appena uscite dall’emergenza covid si trovano davanti una nuova emergenza a cui spesso non riescono a fare fronte finanziariamente. Il settore del credito ha sempre avuto un ruolo cruciale in questi due anni; durante i vari lockdown il fenomeno dell’usura è stato l’unico ,tra le attività criminali, a subire un consistente aumento. Sempre secondo lo sportello sono 30 mila le imprese che rischiano di finire in mano agli usurai. Anche a Civitavecchia bisogna accendere un faro, su questo problema ,da parte di tutte le associazioni, nessuna esclusa. Bisogna aumentare i centri di ascolto, in una situazione che rischia di farsi incandescente. Bisogna rilanciare l'operatività e il ruolo dei Confidi attraverso una semplificazione burocratica. In particolare - ha concluso - coinvolgere il mondo bancario; l accesso al credito è uno dei temi che accompagna le storie di usura e sovrindebitamento. È a rischio un "micro capitalismo cellulare" presente in città e composto da famiglie e lavoratori, che per evitare la chiusura rischiano di finire in mano alla criminalità".