LADISPOLI – Giulio e l’Admo saranno presenti sabato 24 settembre a Ladispoli in piazza Rossellini (dalle 9 alle 14) per una giornata all’insegna della sensibilizzazione. Giulio Luttazi, ragazzo di 16 anni residente a Ladispoli e portiere del Cerveteri calcio, a causa di una rara malattia autoimmune del midollo osseo, scoperta per puro caso, è stato in ospedale sette mesi in attesa di trapianto di midollo osseo. Adesso ha ricominciato a vivere grazie a un donatore sconosciuto che ha deciso di voler salvare una vita. E ora la sua generosità è per l’Associazione donatori di midollo osseo, che effettuerà la tipizzazione per chiunque volesse iscriversi, o che sarà disposta a darvi tutte le informazioni. Tipizzazione significa l'iscrizione e il prelievo di sangue (a volte può essere effettuato anche prelievo salivare) per essere inseriti in un registro internazionale e, se compatibili con un malato che ha bisogno di un trapianto di midollo osseo, si viene richiamati per ulteriori accertamenti e si può diventare donatore a tutti gli effetti e salvare una vita. «Non è per niente facile trovare un donatore di midollo osseo compatibile – spiegano Roberta e Angelo, i suoi genitori – perché per statistiche la compatibilità è una persona su 100mila. Per iscriversi all'Admo bisogna avere dai 18 ai 35 anni, godere di buona salute e non pesare meno di 50 chili. In piazza sarà presente un medico a cui si potranno comunicare le patologie e le cure o medicine che si stanno assumendo per verificare se è possibile iscriversi. Ringraziamo anche il Bambino Gesù». Sarà sufficiente portarsi dietro la tessera sanitaria e un documento per il test anche se ci si può prenotare su www.admolazio.it/iscrizione. «Giulio - è l’appello di mamma e papà - è stato salvato da uno di voi e tanti bambini e ragazzi sono in attesa di trapianto. Non è un trapianto di organo, è un prelievo di cellule del sangue che si autorigenerano in poche settimane. Non è doloroso, ma è fondamentale per chi è in attesa». Giulio è stato impegnato con la nazionale trapiantati la settimana scorsa a Pisa. E la stessa Admo ha rivolto un messaggio speciale al 16enne dopo esser sceso sul rettangolo verde: «Non c’è niente di più emozionante che vedere la sua forza e tenacia nel riprendere in mano la sua vita e tornare a fare quello che lo appassiona. Tutto questo grazie al suo donatore di midollo osseo, un giovane che ha risposto alla chiamata ed ha accettato di fare la sua donazione di cellule staminali per Giulio».


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