FIUMICINO - «Ci negate il diritto allo studio». E’ la grave accusa che i giovani studenti di Fiumicino rivolgono all’intera classe dirigenziale della cittadina aeroportuale. Il dito dei giovani non è puntato contro qualcuno in particolare, ma tocca ogni Istituzione.


Il casus belli è sempre lo stesso: la carenza di aule. A lanciare l’allarme erano stati alcuni genitori, molto preoccupati, dei liceali. Le aule che la parrocchia Santa Paola Frassinetti aveva concesso al Da Vinci, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, non potranno essere usate dai ragazzi che si erano iscritti al liceo (iscrizioni aumentate dallo stesso Istituto proprio perché c’erano degli spazi che però sono venuti a mancare a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico). E tra i rimpalli di competenze e le polemiche, la soluzione-tampone viene comunicata poco dopo: gli spazi inutilizzati del Baffi saranno concessi al Da Vinci mentre Comune e Città Metropolitana sono al lavoro per realizzare un nuovo liceo a Fiumicino. Il Baffi ha messo a disposizione anche alcune delle aule a Fregene ma sono da ristrutturare. Ma la costruzione di una nuova scuola e la ristrutturazione non si completano in pochi giorni. E così le scuole sono costrette al ritorno dei doppi turni. Un vero problema, non solo per gli studenti, ma anche per i genitori impegnati col lavoro, e per il già provato Tpl locale. E il caos nei trasporti è tangibile ogni mattina: i ragazzi che sarebbero dovuti andare alla Frassinetti ora devono raggiungere Maccarese. Ma alle 7 le navette che partono dal piazzale antistante il Comune sono già stracolme (complice anche il modello mini-bus). Quando raggiungono Focene e Fregene, sul bus appare la scritta “Bus Completo”: gli autisti tirano dritto fermandosi solo se c’è qualcuno che deve scendere ma a chi è a terra non riesce a salire perché lo spazio è comunque esaurito. Il bus successivo parte un’ora dopo: dunque, i ragazzi che erano rimasti al capolinea o alle fermate successive arrivano in seconda ora. Un arrivo che sta diventando sempre più frequente e che rappresenta un vero problema. Problema che si ripresenta anche al ritorno. A Maccarese i bus si riempiono in fretta e la scena dell’andata si ripete anche all’uscita da scuola. E questo accade ora che è in vigore l’orario provvisorio. La situazione sembra dunque destinata a peggiorare quando, a breve, entrerà in vigore l’orario definitivo con classi che finiscono il loro orario alle 3 del pomeriggio. Tra l’altro ora le giornate sono ancora accettabili dal punto di vista climatico. Ma se non si interviene subito, in inverno, tra piogge e freddo, il futuro di questa città è destinato ad aspettare un autobus al freddo, al gelo e al buoi. «Così non possiamo andare avanti, è insostenibile», le parole dei giovani che hanno dunque dato inizio a una mobilitazione: è partita infatti una raccolta firme il cui obiettivo è aumentare il numero delle corse dei bus. Parlando con i liceali emerge un lato di questa “protesta” che vale la pena sottolineare: a loro non interessa di chi è la responsabilità, se è un
problema di gestione o di scarsa comunicazione tra gli enti. Non cercano un colpevole da mettere alla pubblica gogna. «Vogliamo solo che questo problema sia risolto, e in fretta. Ma per farlo qualcuno si deve attivare». L’auspicio, dunque, è che le Istituzioni collaborino davvero per dare ai nostri ragazzi i giusti mezzi per esercitare il loro diritto allo studio, in questo momento seriamente in pericolo.