Ci sarebbero almeno tre punti oscuri ancora da chiarire nell’ambito del delitto di Salvatore Bramucci: il movente, l’arma del delitto e il terzo uomo.Nel corso delle indagini è emerso che Bramucci vantava crediti per oltre 47mila 300euro. Aveva dato in prestito dei soldi che ora voleva indietro. Voleva rifarsi una vita a Tenerife insieme alla figlia. Nell’agendina rossa, sequestrata in casa sua dai carabinieri, sono state annotate cifre e relativi importi. E poi ci sono i dissapori tra la vittima e la cognata, Sabrina Bacchio. La donna che aveva frequentazioni con uno dei due arrestati per il delitto, Toni Bacci. E’ su questi due fronti, tra gli altri, che si stanno concentrando gli approfondimenti dei carabinieri.

L’arma del delitto, invece, ancora non si trova. Le perquisizioni che sono state eseguite il giorno degli arresti sono state indirizzate in questa direzione e alla ricerca di elementi utili a completare il puzzle delle indagini. Per l’omicidio di Bramucci da martedì scorso sono in carcere Toni Bacci e Lucio La Pietra, ma gli investigatori sono convinti che il giorno dell’agguato non erano soli. C’era una terza persona a cui non sono riusciti ancora a dare un nome e un volto.

Si tratta dell’uomo a bordo della Giulietta preceduta dalla Smart su cui viaggiavano i due killer, che si vede nei filmati dei sistemi di videosorveglianza della zona. Al momento non si sa se sia una persona ancora estranea alle indagini o qualcuno che è già finito nell’inchiesta al momento. Per il delitto sono indagati a piede libero anche Sabrina Bacchio, il suo compagno Constantin Dan Pomirleanu e Alessio Pizzuti. Sul luogo dell’agguato mortale i militari avrebbero repertato il mozzicone di una sigaretta. Fondamentale per una eventuale comparazione del Dna. Quanto agli arrestati, secondo il gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, «sono stati ragionevolmente reclutatati da terzi (anche in ragione dell’assenza di contatti pregressi con la vittima), proprio per la loro indole delinquenziale al fine di portare a compimento il grave crimine eseguito su commissione per ragioni ancora in corso di accertamento». Nell’interrogatorio di garanzia Bacci e La Pietra si sono avvalsi della facoltà di non rispondere mentre i loro legali hanno già annunciato che presenteranno ricorso al tribunale del riesame per la scarcerazione.

Presunzione di innocenza

Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva".