S. MARINELLA – “Plaudiamo al progetto di videosorveglianza lanciato dall’amministrazione comunale che, oltre ad essere un utile strumento di prevenzione, si rivelerà un efficace mezzo a disposizione delle forze dell’ordine che operano sul nostro territorio”. A dirlo è il coordinatore di Ital Exit di Santa Marinella- Santa Severa Giampiero Rossanese che condivide il progetto dell’attuale maggioranza di istallare sul territorio 50 nuove telecamere. “Il nostro Comune – continua Rossanese - ottimizzerà il monitoraggio del territorio per andare incontro all'esigenza di tutela espressa dai nostri cittadini, anche a seguito dei recenti incidenti automobilistici dovuti alla scarsa illuminazione, asfalto in pessime condizioni e segnaletica orizzontale ormai invisibile. Siamo, però, profondamente convinti che la sicurezza non dipenda esclusivamente da azioni di monitoraggio e contrasto alla criminalità, ma anche dalla capacità di creare un tessuto sociale coeso, per questo in parallelo vogliamo portare avanti anche politiche per la vivibilità urbana, e rendere Santa Marinella un luogo capace di distinguersi per l’alta qualità dell’ambiente urbano, in cui si vive bene. Ricordiamo che gli enti locali che intendono dotarsi di sistemi di videosorveglianza del territorio e del traffico cittadino o di telecontrollo ambientale, devono adeguare ai principi fondamentali previsti dalla legge sulla privacy anche nelle modalità di ripresa delle immagini. Tra le cautele da adottare c’è quella di limitare le possibilità di ingrandimento delle riprese e il livello di dettaglio sui tratti somatici delle persone inquadrate dalle telecamere, così come indicato dal Garante per la protezione dei dati personali. Gli scopi dell’attività di telesorveglianza devono, innanzitutto, rispondere alle funzioni istituzionali demandate agli enti locali dalle norme nazionali, dall’ordinamento della polizia municipale o dagli statuti e dai regolamenti comunali. I sistemi installati devono, inoltre, essere conformi alle misure di sicurezza previste dalla legge sulla privacy e, in particolare, dal regolamento 318/99 riguardante le misure minime che dovranno essere obbligatoriamente adottate da tutte le pubbliche amministrazioni o per evitare i rischi di distruzione, perdita, anche accidentale, o accesso non autorizzato ai dati”. “L’ente locale – conclude il responsabile di Ital Exit - deve, altresì, assolvere all’obbligo di informare i cittadini sulle finalità della videosorveglianza e sui diritti riconosciuti dalla legge sulla privacy, per esempio mediante l’affissione di avvisi in prossimità delle telecamere o degli impianti di telecontrollo. Infine speriamo che l’opera di bonifica e monitoraggio del territorio si estenda anche all’area abbandonata della ex piscina, che oltre ad essere un orribile monumento allo sfacelo proprio all’ingresso della nostra cittadina, risulta ad oggi essere un pericoloso buco a cielo aperto, accessibile a chiunque, e alle zone più periferiche e collinari dove il problema dell’abbandono dei rifiuti è particolarmente sentito e visibile”.