LADISPOLI – «L’altra notte un grande cinghiale è entrato nel mio giardino per mangiarsi le ghiande sotto la quercia. Non era mai accaduto prima». Il racconto di Roberto Ussia, ex assessore alle Politiche sociali di Palazzo Falcone, è solo una delle tante testimonianze nell’ultimo periodo a Ladispoli. Ormai il fenomeno è incontrollato.


I mammiferi si sono stabiliti persino nel centro urbano. Erano stati avvistati in via Bari, ma soprattutto tra la vegetazione sulle sponde del fosso Vaccina in via del Porto. Giorni fa invece un esemplare è stato investito e ucciso in via Fontana Morella, arteria di collegamento con Cerveteri.


I rischi sono per gli automobilisti di notte e per i residenti che magari si trovano a passeggio con il cane che rischia di essere attaccato ad un cinghiale adulto magari solo per paura o per difendere il cucciolo. Durante l’estate se ne sono contati addirittura 30 all’interno dell’oasi protetta di Torre Flavia. Città Metropolitana, proprietaria del monumento naturale, ha ufficialmente chiudere aiuto alla Regione per il posizionamento delle gabbie di cattura.


L’impressione è che i cinghiali saranno sempre di più di questo passo perché si sono sparpagliati alla ricerca di frutti caduti dagli alberi o rifiuti abbandonati.


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