La marcia di avvicinamento al Viterbo Christmas Village, partita in quarta con una campagna social giocata con largo anticipo e che ha registrato già in questi giorni un buon appeal di pubblico, ha subìto però una brusca frenata. L’amministrazione comunale avrebbe imposto l’altolà agli organizzatori rispetto a San Pellegrino. "Vogliono portarlo a Pratogiardino - dice Andrea Radanich, uno degli organizzatori - Nel programma elettorale, secondo quanto ci è stato spiegato c’è scritto che il centro storico deve rimanere una “quinta teatrale”. Le casette e il food, a detta di questa Amministrazione, quindi, non possono starci”. Andrea Radanich l’ha presa come una sorta di sfratto mentre nelle intenzioni dell’amministrazione comunale ci sarebbe la volontà di ampliare la manifestazione estendendola anche oltre quelli che sono i suoi “confini” tradizionali. “Quello di estendere la manifestazione ad altre zone della città è stato un esperimento già fatto con l’ex assessore De Carolis - prosegue Radanich - quando fu messa la giostra in piazza del Teatro. Ho buttato i soldi. Si è trattato di una sperimentazione che non ha funzionato”. Secondo quanto si apprende quest’anno il Viterbo Christmas Village si svolgerebbe in parte in centro storico - “Provincia e Diocesi ci hanno confermato la disponibilità dei loro edifici - spiega Radanich” - e in parte a Pratogiardino. Una proposta che gli organizzatori non accettano. E su questo Andrea Radanich è un fiume in piena: “Il Viterbo Christmas Village - dice - ha un format e una localizzazione precisa che lo caratterizza: il centro storico. Se lo portiamo fuori da qui diventa un’altra cosa. Diventa un villaggio di Natale come ce ne sono altri nella Tuscia a pochi chilometri da qui”. Oggi è in programma un nuovo incontro tra gli organizzatori e il Comune. “Andiamo a vedere altri locali - prosegue Andrea Radanich - una cosa è certa se devo fare qualcosa di diverso rispetto al format consolidato, allora non lo faccio”. Gli organizzatori ricordano che “il Viterbo Christmas Village l’anno scorso in 15 giorni, prima del nuovo stop per la pandemia, ha portato in città 20mila visitatori”. “Sono per lo più famiglie, gente che consuma anche il pasto in strada - dice Radanich - ma l’Amministrazione non vuole vedere case, casette, food e cose del genere a San Pellegrino. Valuteremo le altre location che ci hanno proposto, ma la nostra posizione è di restare lì”. Il braccio di ferro però non si limita alla location. Ci sono divergenze anche sulla data d’inizio. Gli organizzatori vorrebbero aprire, come sempre, alla fine di novembre, il 26, il Comune, invece vuole l’8 dicembre.

Monica Di Lecce