LADISPOLI - “Gentile Cliente, ti informiamo che ad oggi non risulta pervenuto il pagamento dei contributi INPS dell’importo di seguito indicato ... Ti invitiamo pertanto a provvedere al pagamento di quanto dovuto entro e non oltre 2 giorni dalla presente comunicazione, ricordandoti che INPS può limitare il servizio sulla sua BANCA in caso di mancato pagamento del suddetto importo (...)”. Poche righe, la possibilità di provvedere subito a pagare la cifra richiesta direttamente online tramite un link, e l’utente preso dall’ansia, o più distratto, che pensa solo a salvare il suo stipendio e i suoi risparmi e a non avere problemi con l’istituto nazionale di previdenza sociale, subito raggirato è truffato. È una delle ultime truffe online messe in atto dai malviventi che stanno colpendo anche diversi cittadini non solo di Ladispoli ma anche di Cerveteri. A spiegare che non si tratta di una vera comunicazione INPS è lo stesso Ente che dopo le varie segnalazioni ricevute ha provveduto a pubblicare sul sito web l’avvertimento: “È bene che tutti gli utenti ricordino che - si legge sul sito INPS - le informazioni sulla propria posizione contributiva sono consultabili accedendo direttamente al sito INPS e che l’Istituto, per motivi di sicurezza, non invia mai comunicazioni di posta elettronica contenenti allegati da scaricare o link cliccabili. L’INPS invita gli utenti a diffidare di tali comunicazioni e a non cliccare su questi link”. Truffe, quelle relative al mancato pagamento di contributi, o ad accessi anomali effettuati sul proprio conto corrente, che arrivano anche tramite semplici sms: “Accesso effettuato alle ore 15.41. Se non riconosce tale accesso clicca il modulo assistenza sicurezza online” e ovviamente al messaggio viene correlato un link che se aperto riconduce a una pagina web, molto simile, magari a quella della banca in questione dove viene chiesto l’inserimento di dati sensibili, utili ai malviventi per poi accedere realmente al conto corrente della vittima. E anche in questo caso ovviamente il consiglio è quello di non cliccare su alcun link inviato. Negli ultimi anni i tentativi di truffa telematica, grazie alla diffusione sempre più capillare di internet, sono aumentati a dismisura. Basti pensare alle numerose email ricevute sulla propria casella di posta elettronica, dove si avvisa di un “pacco in giacenza”, o anche qui di “anomalie” riscontrate sul proprio conto corrente, che quotidianamente pervengono a tanti. E poi ci sono quelle mail “particolari” con le quali si viene accusati di essere stati coinvolti “in esibizionismo e pedofilia e dovrà giustificarsi entro 72 ore, altrimenti verrà arrestato”. E poi ancora altre mail: “Il comandante della Protezione Minori Catherine De Bolle, in collaborazione con l’Europol, ti ha citato per traffico sessuale e cyberpornografia. Ci scriva entro 72 ore, lei è stato convocato dalla Giustizia”. Di questi messaggi inviati per posta elettronica se ne sente parla continuamente sul litorale. Gli hacker per rendersi più credibili utilizzano il logo ufficiale delle forze d
ell’ordine. Nella maggior parte dei casi i cittadini non cascano nel tranello e quindi non rispondono ai destinatari che in una fase successiva potrebbero chiedere soldi. Oppure formalizzare una specie di ricatto. “La tua famiglia, i tuoi cari e tutti gli altri vedranno cosa fai davanti al tuo computer”. Qualcuno si è anche presentato nella caserma dei carabinieri più vicina per denunciare l’imbroglio. Il pericolo però è che magari le persone anziane possano non essere così prudenti. Insomma, l’insidia è sempre dietro l’angolo.


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