FRANCESCO BALDINI

CIVITAVECCHIA - Una violenta tromba d’aria si è abbattuta ieri mattina su Civitavecchia devastando abitazioni, serre e depositi. Fuori uso anche il drive-in della Asl.

Un risveglio infernale per gli abitati di Sant’Agostino, soprattutto per quelli di zona via Fontanatetta e via della Vaccareccia quando, poco dopo le 9, che si sono ritrovati praticamente nel mezzo di una violentissima tromba d’aria che con il suo passaggio distruttivo ha divelto i tetti di diverse abitazioni, camini, muri perimetrali e inferriate, strappato alberi centenari, siepi, cancelli, rovesciato automobili e persino un camper di grosse dimensioni. La conta dei danni era ancora in corso nel tardo pomeriggio di ieri ma lo scenario era surreale. Pochi minuti in cui la natura ha riversato tutta la sua furia spietata sul litorale, in località Pantano, lasciando una scia di distruzione anche se, miracolosamente e fortunatamente, non si sono registrati feriti.

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I residenti raccontano di un forte sibilo costante verso le nove e dieci, poi affacciandosi alla finestra lo scenario catastrofico con oggetti e animali sollevati dalla potenza della tromba d’aria e trascinati. Finestre esplose, lucernari distrutti, frutteti devastati: il lavoro di una o più generazioni cancellato in pochi minuti. «Come faremo? - si chiede una donna in lacrime - tutti gli alberi da frutta, i miei animali, il tetto della casa, le finestre, tutto andato». Poche parole, la disperazione di chi ha costruito una casa mattone dopo mattone, di padre in figlio, e ora si ritrova con un tetto divelto, la guaina completamente strappata dalla furia del vento. Il vento ha abbattuto anche diversi pali della luce troncando completamente la linea elettrica.

«Molti di noi hanno taverne con pompe per evitare che si allaghino - ha spiegato un’altra residente - quando piove, per questo abbiamo bisogno dell’energia elettrica». Sul posto sono immediatamente accorsi la Protezione civile (Civitavecchia, Tarquinia, Allumiere, Montalto di Castro e Viterbo), i Vigili del fuoco (Civitavecchia, Cerveteri e Viterbo) e le forze dell’ordine che hanno reso nuovamente praticabile la strada per raggiungere le abitazioni e soccorso gli abitanti che, come detto, fortunatamente stavano tutti bene. Il coordinatore dell’Unità di crisi Valentino Arillo ha fatto volare un drone per cercare di quantificare i danni subiti dalle abitazioni. Uno scenario davvero surreale, nei giardini delle abitazioni si trovano pezzi di tetti di case situate centinaia di metri più avanti, muretti crollati, inferriate piegate dalla brutale forza distruttiva della tromba d’aria. Danni importanti anche al monumento naturale della Frasca dove nel terreno è possibile vedere un “striscia” proprio dove la furia del vento si è abbattuta. Nella tarda serata di ieri le squadre di pronto intervento Enel stavano lavorando per sostituire la rete - fuori uso - con grossi gruppi elettrogeni a servizio delle abitazioni. Nella mattinata sopralluogo anche del sindaco Ernesto Tedesco e del vice Manuel Magliani. «Sono stati registrati - hanno commentato - parecchi danni perle strade cittadine di Sant’Agostino e Pantano ma anche presso abitazioni private e aziende, in particolare le Serre Albani. Il Comune si sta attivando per richiedere lo stato di calamità naturale e predisporre delle risorse da mettere a disposizione».

Una devastazione impressionante che non ha risparmiato nemmeno le Serre Albani dove sembra che solo l’occhio vigile di un lavoratore che ha allertato tutti gli altri, dandogli il tempo di ripararsi, abbia evitato la tragedia. Fontanatetta e Vaccareccia sembrano zone di guerra, scenari di quelli che ci si augura di non dover mai vedere nella vita tra animali dispersi, orti e frutteti devastati, pannelli piantati nelle serrande delle abitazioni, enormi travi scagliate nei giardini dalla tromba d’aria e tronchi sollevati in aria come fuscelli non si può fare altro che restare in silenzio, ringraziando il caso o qualsiasi entità superiore in cui si crede per averla scampata. Ora c’è la conta effettiva dei danni che per le famiglie ammonta a migliaia e migliaia di euro, la speranza è che gli aiuti promessi possano essere pronti e immediati.

IL RACCONTO - «Ho avuto davvero paura. Stamattina, nei cinque metri attorno alla mia casa c’era la calma assoluta, oltre volava di tutto». Inizia così il racconto di Valentina Forno, una delle abitanti della zona. La sua casa si è trovata al centro della tromba d’aria che ha devastato l’area.

«Stavo lavorando - dice - e ad un certo punto ho sentito il sibilo del vento ma era strano, ho guardato fuori dalla finestra e verso mare, davanti a me, c’era una tromba d’aria. Mi sono sembrate tre ore ma in realtà sono passati soltanto pochi minuti, casa mia era al centro e un pezzo non l’ha preso ma i danni sono ingenti (20-30mila euro)». Nella tarda serata di ieri non era ancora stata ripristinata la corrente e per Forno la preoccupazione era che, in caso di pioggia, le taverne e i garage si sarebbero allagati senza le pompe di sentina a fare il loro lavoro.

«La Protezione civile – ha continuato - ha fatto il possibile, ho i pannelli solari accartocciati e le macchine danneggiate però stiamo tutti bene. Casa ha tenuto, sto molto meglio di altri miei vicini, la casa che confina con la mia ha tetto, comignoli, fotovoltaico e finestre divelte. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) è venuto il Sindaco che ha detto che avrebbe chiesto lo stato di calamità, ha detto che avrebbe cercato di fare un sistema di anticipi. Ci sono famiglie che non sono assicurate, chi può permettersi in questo periodo di spendere 50mila euro per un tetto? La cosa che mi ha colpito negativamente è stata che, a parte vedere il Sindaco dieci minuti e l’encomiabile lavoro della Protezione civile, nessuno ci ha chiesto se avessimo bisogno di cibo o acqua, lo trovo vergognoso».

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