Non si è chiusa la vicenda della dipendente di Civitavecchia Servizi Pubblici “spiata” con una telecamera all’interno del suo ufficio. Anzi, è la Polizia ora ad indagare su quanto effettivamente avvenuto.


Martedì pomeriggio, infatti, la donna è andata a deporre negli uffici del commissariato di viale della Vittoria, accompagnata dal proprio legale di fiducia, l’avvocato Roberto Immediata.


«Non c’è alcuna volontà punitiva nella nostro agire - ha chiarito l’avvocato, facendo riferimento all’esposto presentato nei giorni scorsi sulla vicenda - l’obiettivo della mia assistita, piuttosto, è quello di verificare che non siano state carpite conversazioni private o immagini in modo fraudolento». D’altronde l’installazione di una eventuale telecamera all’interno di un luogo di lavoro deve essere chiaramente regolamentata; e questo non sarebbe il caso.


«Abbiamo raccontato la vicenda - ha aggiunto il legale - senza voler punire qualcuno un modo particolare: ma va accertato se siano state carpite informazioni o sia stata invasa la privacy. Questo sì. In questo senso attendiamo anche quello che è l’esito dell’indagine inerna da parte della stessa Csp». Una volta avute tutte le carte e con una visione più chiara e dettagliata dei fatti, non è escluso che lo stesso avvocato possa ricorrere a richiedere altri accertamenti o comunque valutare altre eventuali mosse per chiarire una volta per tutte la spiacevole vicenda.


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