LADISPOLI - Dopo qualche mese di “pausa” tornano i furti di catalizzatori in città. A denunciare la vicenda sui social è un residente della città balneare. «Hanno ricominciato a rubare i catalizzatori delle auto. Sono in zona piazza Matteotti». E a quanto pare, secondo la testimonianza dell’uomo, i malviventi non avrebbero colpito solo la sua auto: «Non sono il solo in zona».

I PRECEDENTI

Già a marzo scorso si erano verificati altri furti di catalizzatori ai danni dei residenti. Una donna era stata svegliata intorno alle 3 del mattino per dei rumori sospetti provenienti dalla strada. Quando ha guardato dalla finestra si è resa conto che due persone stavano armeggiando con il suo veicolo, alzandolo con un cric. Quando però uno dei due, che in quel momento probabilmente stava facendo da palo, hanno capito di essere stati scoperti sono subito fuggiti. Quando la donna si è poi recata in auto per verificare cosa stessero facendo i due, si è resa conto di uno strano rumore forse causato dal taglio delle estremità del catalizzatore del veicolo. La ladispolana ha così deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri. Pochi giorni dopo la “banda delle marmitte” aveva colpito a Cerveteri. Secondo quanto denunciato all’epoca dei fatti dal proprietario, i malviventi avrebbero effettuato due tagli netti al catalizzatore dell’auto. «Una marmitta che finirà sul mercato nero del recupero metalli preziosi», aveva scritto il malcapitato.

IL PALLADIO

Il fenomeno, nei mesi scorsi, aveva interessato in particolar modo le auto dei romani. A quanto pare l’ultima “frontiera” dei malviventi si nasconderebbe all’interno delle marmitte catalitiche: metalli preziosi quali ad esempio il palladio, un sottoprodotto di nichel e platino con un valore superiore ai 65 euro. Tra Ladispoli e Cerveteri sono già quattro o cinque le denunce per questo tipo di furto. Non è escluso dunque che la “banda delle marmitte catalitiche” abbia allargato il suo raggio d’azione.


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