LADISPOLI – Bottiglie di vetro bruciate ma anche barattoli di latta. È di notte che gli “sporcaccioni” se ne approfittano liberandosi di ogni rifiuto a volte dato pure alle fiamme. Proprio come accaduto nella zona del Cerreto a poca distanza dall’istituto comprensivo “Ilaria Alpi” di via Varsavia. Sono stati direttamente i cittadini a fotografare la sporcizia e a pubblicare sui social le immagini dei resti dei barattoli inceneriti con vicino anche copertoni bruciati. Un film visto e rivisto. Oltre al degrado è anche un pericolo per l’ambiente circostante per via delle esalazioni tossiche. In passato le forze dell’ordine erano riuscite ad individuare i colpevoli, denunciandoli.

Nel corso della stagione estiva tante, troppe volte gli incendi appiccati dai piromani hanno poi raggiunto le sterpaglie del Cerreto e delle frazioni agricole Boietto e Monteroni dove erano presenti delle mini discariche tra la vegetazione. Una mega discarica invece è stata portata alla luce giorni fa dalle Guardie ambientali di Fare Ambiente sotto al ponte IX Novembre nei pressi della biblioteca comunale e dell’alberghiero di via Federici. Sacchetti della spazzatura, calcinacci, elettrodomestici, plastica, vetro e a pochi metri è presente una baraccopoli con una decina di clochard che ci vivono ed utilizzano dei fornelli a gas. È avvenuto anche un sopralluogo da parte della Polizia locale di Ladispoli. Situazioni al limiti della decenza.

La Giunta comunale vuole correre ai ripari annunciando il posizionamento di telecamere mobili. «Approveremo il regolamento in Consiglio comunale entro settembre – è quanto sostiene Marco Pierini, assessore all’Igiene – per installare le nove fototrappola che abbiamo già in dotazione. Un piano in condivisione con il comandante della Municipale, Sergio Blasi. Prima occorre però il passaggio burocratico in aula. È chiaro che la nostra volontà è quella di stanare le persone incivili che soprattutto di notte se ne approfittano per sbarazzarsi di materiali ingombranti che al contrario andrebbero smaltiti correttamente nell’isola ecologica che è sempre attiva e funzionante».

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