Lo sport a Cerveteri, partendo dall'impiantistica, vuole ripartire. Le poche strutture presenti, insufficienti per il numero di atleti e associazioni, gridano vendetta. Ne sa qualcosa Fiorenzo Collacciani, pioniere del basket a Cerveteri, che oggi a 85 anni ha ancora uno sguardo vigile sulle politiche sportive cittadine. «Vedo tante cose negative, che non sono legate solamente all'assenza di strutture sportive: campi da calcio, palestre e piscine. Ma noto - racconta Collacciani - che non c'è un briciolo di programmazione. Con questa amministrazione fino ad oggi non ho letto nessun programma relativo allo sport. Prendete Cerenova, avrebbe molti spazi per creare dei centri sportivi, riservati a varie discipline. È tutto abbandonato, i giovani sono in strada, non hanno punti di riferimento dove poter svolgere attività sportive. I genitori devono accompagnarli a Cerveteri e Ladispoli , e per chi lavora diventa difficile, quasi impossibile. Quindi ritengo che bisogna attuare delle politiche di rilancio, accogliere i privati che vogliono realizzare delle strutture, senza le quali sarà complicato garantire ai giovani di fare sport. Il governo cittadino ha disatteso le speranze di famiglie e giovani, non vi è un palazzetto che io anni fa volevo costruire senza chiedere nulla all'amministrazione. Le periferie sono lasciate al degrado: lo sport è vita, è il petrolio di bambini e famiglie. Una frazione come Cerenova, con oltre 7 mila abitanti, è assurdo che non goda di un impianto di calcio o di altro genere. Diamo spazio a chi vuole investire».


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