CIVITAVECCHIA -  La ripresa c’è e si vede. Il lavoro al momento non manca, legato soprattutto al settore delle crociere, che ha visto una crescita esponenziale negli ultimi mesi, e alle merci, in qualche particolare segmento. Il quadro che traccia oggi il
presidente della Compagnia Portuale Civitavecchia Patrizio Scilipoti
è sicuramente positivo, dopo i due anni di pandemia che hanno messo in difficoltà anche i camelli. Ma questo non deve far abbassare la guardia. Ne è convinto il presidente, che guarda al prossimo autunno-inverno consapevole della necessità di lavorare tutti per creare basi solide.

«Siamo usciti a maggio dalla cassa integrazione - ha spiegato - sono stati anni difficili, ci hanno messo davvero a dura prova. Non possiamo negare che oggi il lavoro c’è: siamo riusciti a garantire qualche contratto a tempo determinato,  abbiamo assunto i 14 gruisti ex Gtc durante la pandemia e continuiamo a portare avanti i nostri progetti di formazione per il personale. Le crociere hanno ripreso alla grande. Questo settore, insieme alle merci
come quelle lavorate da Traiana o i traffici di Cfft, stanno facendo davvero la differenza». Ma questo basta? Assolutamente no, secondo Scilipoti. Oggi, ad esempio, c’è un segmento in forte difficoltà, quello dell'automotive; tra le conseguenze c’è ad esempio la cassa integrazione ancora attiva per la Cilp. «Bisogna lavorare tutti - ha ribadito il presidente della Cpc - operatori, istituzioni, politica affinché il porto lavori a regime per 12 mesi l’anno. Bisogna agire in sinergia, in squadra, per portare sviluppo. Ci preoccupa quello che ci aspetta da metà novembre, quando le crociere, come è naturale che sia, rallenteranno. Ecco, bisogna garantire un ciclo continuo al nostro scalo, un porto che a differenza di altre realtà italiane, ha la fortuna di avere spazi che vanno però messi a frutto ed utilizzati al meglio sia tra le banchine che nel retroporto». Da qui occorre partire, come evidenziato da Scilipoti. Un primo segnale potrebbe essere il progetto che vede Enel Logistics
interessata proprio a Civitavecchia. «Un progetto sostenuto da tutti - ha concluso il presidente della Cpc - che potrebbe rappresentare il primo risultato di squadra messo in campo dal territorio, per uno sviluppo alternativo e duraturo».

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