CIVITAVECCHIA - Cosa c’è dietro l’omicidio di Salvatore Bramucci, avvenuto nelle campagne di Soriano nel Cimino? È l’unica domanda ricorrente a Civitavecchia in questi giorni: chi può essere stato a sparare? E per quale motivo?


Naturalmente il pensiero va ai precedenti penali di Bramucci e quella condanna a tre anni per usura che stava scontando proprio a Soriano nel Cimino, dove si trovava ai domiciliari con la possibilità di potersi allontanare dalla propria abitazione per alcune ore. Proprio al suo ritorno a casa, domenica intorno alle 10,30, l’uomo è stato freddato a colpi di pistola.

Chi ha sparato di sicuro conosceva le abitudini del 58enne, ha atteso l’arrivo della sua Chevrolet e non gli ha dato neppure il tempo di scendere dal veicolo. Un passante ha dato l’allarme e sul posto sono intervenuti i Carabinieri che hanno subito avviato le indagini. Naturalmente non si esclude nessuna ipotesi, nonostante il metodo criminale utilizzato dall’assassino. Chi ha sparato a Salvatore Bramucci ha portato a compimento un’esecuzione in stile malavitoso, o quantomeno ha fatto in modo che tutti potessero pensarlo.

L’omicidio del 58enne, infatti, non è detto che sia strettamente legato con gli ambienti criminali che aveva frequentato in passato.

I Carabinieri stanno lavorando per ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo e i suoi spostamenti in auto, anche grazie ad alcune telecamere che, seppure lontano dal luogo dell’omicidio, potrebbero chiarire almeno la direzione di marcia di Bramucci. Il civitavecchiese ammazzato a Soriano nel Cimino lascia la moglie e due figli.